Elezioni regionali in Molise, chi ha vinto e chi ha perso? L’analisi dell’Istituto Cattaneo

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Chi ha vinto e chi ha perso le elezioni regionali in Molise?

Il centrodestra ha vinto perché in effetti il neoeletto governatore della regione, Donato Toma, è espressione di una coalizione di nove liste di centrodestra. Tra queste figurano anche Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia: sommando i loro voti però non si va oltre il 22% (FI 9,4%, Lega 8,2% e Fdi 4,4%).

Alcuni commentatori sostengono che il M5S avrebbe perso le elezioni perché ha preso meno voti rispetto alle politiche del 4 marzo.

In realtà i 5 Stelle hanno preso il 38% dei voti: “il nostro record storico per delle elezioni regionali”, scrive Di Maio in un post pubblicato sul Blog delle Stelle. E spiega: “9 liste che si sono unite sotto il centrodestra hanno preso appena 10.000 voti in più”. Per di più, aggiunge, “il centrodestra che ha vinto in Molise ha poco o nulla a che vedere con i partiti che sono oggi in Parlamento”.

Non si dovrebbero però paragonare le elezioni regionali soltanto con quelle nazionali. Secondo l’Istituto Cattaneo “il confronto più ‘naturale’ deve essere fatto tra elezioni dello stesso ‘ordine’, cioè tra le consultazioni regionali del 2013 e quelle del 2018”.

Facendo questo confronto emerge lo stesso quadro delle elezioni politiche del 4 marzo scorso: “due netti vincitori in termini elettorali e uno sconfitto.”

I vincitori sono la coalizione di centrodestra, il cui candidato presidente è stato eletto, e il M5S, che ha raddoppiato i propri voti in Molise rispetto al 2013 e ha dimostrato “di essere – anche in una competizione non nazionale – la lista più votata tra quelle in lizza”.

Lo sconfitto, invece, è, come il 4 marzo, il centrosinistra, il cui candidato presidente, il governatore uscente Paolo Di Laura Frattura, ha ridotto i propri consensi del 27%.

Se poi si fa un confronto con le elezioni politiche, il centrodestra in Molise è passato dal 29,8% dei voti presi il 4 marzo al 49,3% delle regionali.

Si tratta però, si legge nel report dell’Istituto Cattaneo, di una crescita “dovuta in buona parte alla composizione della coalizione di centrodestra, che nella consultazione regionale comprendeva ben nove liste all’interno delle quali hanno trovato posto complessivamente 180 candidati, ciascuno alla ricerca dei propri voti di preferenza”.

Il centrodestra ha preso più voti per questo motivo, e anche perché si è svolta una “competizione dove conta anche il radicamento territoriale dei candidati e la loro capacità di coltivare localmente una rete di consensi”.

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