Governo, La replica di Di Maio a Renzi: ‘Il Pd ha detto no ai temi per i cittadini e la pagheranno’

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Governo, la replica di Di Maio a Renzi è arrivata a stretto giro: “Oggi abbiamo avuto la prova che decide ancora tutto Renzi col suo ego smisurato”, ha scritto il leader 5 Stelle su Facebook dopo l’intervento dell’ex premier a Che tempo che fa, programma condotto da Fabio Fazio su Raiuno.

“Noi ce l’abbiamo messa tutta per fare un Governo nell’interesse degli italiani – ha aggiunto Di Maio – Il pd ha detto no ai temi per i cittadini e la pagheranno”.

Secondo il capo politico pentastellato il Partito Democratico è ostaggio di Renzi, nonostante “l’abbia trascinato al suo minimo storico prendendo una batosta clamorosa”.

Di Maio ha messo in dubbio la “democrazia interna” dei dem, i cui esponenti di spicco nei giorni scorsi hanno convocato la Direzione per discutere l’accordo con i 5 Stelle e ipotizzato un referendum da sottoporre ai propri iscritti: “Altro che discussione interna al Pd”, ha scritto sul social network Di Maio, che ha concluso: “Domani seguitemi in diretta sulla mia pagina Facebook. Ci saranno novità!”.

Nel corso del suo intervento nel salotto di Fazio, Renzi ha confermato la propria linea del no governo con il M5S: “Incontrarsi con Di Maio sì, votare la fiducia a un governo Di Maio no. Anche per rispetto della gente che sennò poi non crede più alla democrazia”, ha detto l’ex segretario dem, che ha aggiunto: “Su 52 senatori Pd, almeno 48 devono votare a favore. Io di disponibili alla fiducia a Di Maio non ne conosco uno”.

Renzi ha però detto di essere disponibile ad un confronto con M5S e Lega per “scrivere le regole insieme”. La sua idea è quella di una legge elettorale e una riforma costituzionale per “fare iniziale davvero la terza Repubblica”.

“M5s e Lega scrivetele voi le regole: noi da subito vi diciamo che a meno che non propongano la dittatura, siamo pronti a sederci e dire che va bene,” ha affermato.

1 COMMENT

  1. Il mio parere è quello di formare un nuovo Governo esclusivamente per cambiare la legge elettorale ritornare a votare fra Settembre/Ottobre ma, se viene approvata una nuova legge elettorale bisogna che ci sia uno sbarramento minimo del 5% in modo tale da eliminare i piccoli partiti che rappresentano un ostacolo alla formazione di un Governo.

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