Il M5S inizia un’importante battaglia in Europa: quella contro l’inquinante PM 2.5. Il PM 2.5 è ‘il più grande killer della storia’. Ogni anno infatti uccide 6 milioni di persone; 60 mila solo in Italia.
PM è la sigla di Particulate Matter, sostanza particellare, ed è usato per definire particelle allo stato solido o liquido contenute nell’aria. Il numero a fianco all’abbreviazione indica invece il diametro di tali piccole entità in micrometri.
L’interrogazione urgente dei pentastellati propone dunque all’Unione Europea una drastica riduzione del limite di emissione di tale rifiuto tossico, dal momento soprattutto che è possibile ormai misurare i picchi di emissione, gestirli e allertare per tempo la popolazione, affinché prenda le contromisure necessarie per proteggersi.
Sono infatti state ampiamente dimostrate le correlazioni tra l’esposizione all’agente inquinante e la cardiopatia ischemica, le malattie cerebrovascolari, il tumore ai polmoni e varie altre tipologie di infezioni respiratorie.
Quella contro l’inquinamento è un’importante crociata iniziata fin dalle origini del Movimento. Sebbene sia silenzioso e a volte invisibile, l’inquinamento atmosferico è il più grande pericolo per la salute degli esseri viventi e per l’equilibrio degli ecosistemi.
Si pensi infatti che il 96 % degli abitanti della Terra respira quotidianamente aria potenzialmente dannosa per il proprio organismo.
La causa della contaminazione dell’aria va cercata nell’utilizzo continuo di combustibili fossili non solo nelle industrie, ma anche nei trasporti, nella produzione dell’energia elettrica, e addirittura nel trattamento dei rifiuti. Nello specifico, i corpuscoli di PM 2.5 sono generati dai motori dei veicoli e dalle industrie, ma anche da fonti naturali e incendi.
Sebbene da alcuni studi dell’Health Effects risulti che gli stati più avanzati hanno registrato un miglioramento della qualità dell’aria, a differenza dei Paesi in via di sviluppo, secondo uno studio condotto dall’Oms le Pm contenute nell’atmosfera sono in crescita. E anche se lo smog nella pianura padana pare essere diminuito da dieci anni a questa parte dell’8 % ogni anno, non si può abbassare la guardia. Bisogna infatti ricordare che, secondo una ricerca pubblicata sul giornale dell’Associazione Americana dei Medici, l’esposizione allo smog aumenta il pericolo di mortalità in modo direttamente proporzionale. Lo stesso studio, dimostra inoltre che qualsiasi livello di inquinamento è rischioso per l’uomo: lo smog è dunque dannoso anche a livelli bassi.