Ci saranno nuove consultazioni lunedì 7 maggio.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella vuole dare ai partiti un’altra occasione per tentare di formare il nuovo governo dopo il fallimento del primo giro di consultazioni e dei mandati esplorativi conferiti ai presidenti delle due camere.
“A distanza di due mesi – ha fatto sapere il Quirinale – le posizioni di partenza dei partiti sono rimaste invariate. Non è emersa alcuna prospettiva di maggioranza di governo”.
Perciò ci saranno nuove consultazioni lunedì “per verificare se i partiti abbiano altre prospettive di maggioranza”.
Si tratta di un ultimo appello ma anche di un monito alle forze politiche che in due mesi non sono riuscite a trovare un accordo per formare la maggioranza.
La legge di bilancio e le scadenze europee sull’Italia e quindi il Capo dello Stato vuole evitare ad ogni costo le elezioni.
Perciò ha convocato nuovamente i partiti. Questa volta, però, leggiamo sul Fatto Quotidiano, Mattarella “ascolterà le delegazioni dei gruppi parlamentari avendo in mente già un piano B, da esporre subito dopo la fine delle consultazioni”.
In caso non si esca dall’impasse neanche con questo terzo giro di consultazioni, Mattarella potrebbe infatti adottare una soluzione “sua”.
Una delle ipotesi che si fa strada in queste ore è quella del pre-incarico ad un esponente del centrodestra.
I giornali fanno il nome di Giancarlo Giorgetti, il numero due della Lega che, spiega Il Fatto, “ha una comunicazione, un atteggiamento, toni molto più istituzionali di Matteo Salvini”. Cosa che potrebbe, peraltro, rassicurare Bruxelles.
In caso anche questo non tentativo non vada a buon fine, si dovrà tornare al voto, ma non prima dell’autunno. In tal caso, spiega Repubblica.it, assisteremmo ad “un prolungamento del governo Gentiloni o con un nuovo premier “sfiduciato” ma incaricato comunque di portare il Paese verso la scadenza delle urne”.