In questi giorni la stampa e i quirinalisti hanno avanzato varie ipotesi su quella che sarà la scelta di Sergio Mattarella.
Una di queste è quella del “governo neutrale“, ovvero di un esecutivo senza colore politico che approvi la legge di bilancio, evitando l’aumento dell’IVA.
Una volta intraprese le misure più urgenti, ovvero entro dicembre 2018, il Capo dello Stato scioglierebbe le Camere e si tornerebbe alle urne in primavera.
Questo è lo scenario prefigurato da Lina Palmerini sul Sole24Ore.
La giornalista spiega che, tuttavia, se “l’aria resta quella che si respirava ieri dalle parti di Matteo Salvini e di Luigi Di Maio”, il destino di un governo di tregua è già segnato in quanto si trasformerebbe in “balneare” e si andrebbe al voto a settembre.
Un governo che traghetti il Paese verso le elezioni è necessario: il voto a fine giugno, nonostante i 5 Stelle abbiano spiegato che è fattibile, viene escluso e non sarà il premier Paolo Gentiloni a guidare l’esecutivo fino al ritorno al voto.
Per questo motivo, spiega Il Sole24Ore, un esecutivo “del Presidente”, o “governo di tregua” o “governo neutrale” diventa un “passaggio necessario”.
Ad ogni modo, Mattarella non ha perso le speranze e non bisogna escludere che all’ultimo minuto possa nascere un’intesa tra centrodestra e una parte del Pd o tra Lega e M5S.
Il senatore pentastellato Vito Crimi, intervistato da Maria Latella per Sky Tg24, ha dichiarato che valuteranno la proposta di Matteo Salvini nonostante sia arrivata in ritardo.
Crimi ha precisato che “ne parleranno Luigi Di Maio e Matteo Salvini.Senza terzi incomodi”, ricordando che l’unica condizione dei 5 Stelle “era il no a Berlusconi”.
Quanto all’ipotesi del governo tecnico di cui si è parlato negli ultimi giorni, il senatore del M5S ha spiegato che “non è possibile farlo”, anche perché sia M5S che Lega “hanno detto no”.
¡¡¡¡ SENTI SALLUSTI ¡¡¡ he meglio un pollo ben cotto che de le carognie putrefatte che mangi tu e i tuei aleati BUON APETIT ¡¡¡