Vertice del centrodestra a Palazzo Grazioli: ‘Respinto il tentativo di spaccarci’

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L'arrivo di Berlusconi a Palazzo Grazioli (Foto: Il Giornale)

E’ cominciato il vertice del centrodestra a Palazzo Grazioli in vista delle consultazioni con il Capo dello Stato Sergio Mattarella.

A questo incontro partecipa anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani.

Nel frattempo la senatrice forzista Licia Ronzulli ha fatto sapere che è stato respinto l’ultimo tentativo di Luigi Di Maio di spaccare il centrodestra:

“Ieri sera si è ribadito che il centrodestra è unito nel dire no a un governo del presidente”, ha affermato Ronzulli ai microfoni di “Circo Massimo” su Radio Capital.

“Oggi – ha proseguito – andremo al Quirinale a chiedere che il governo venga dato al centrodestra, con incarico a Salvini o a un altro esponente della coalizione che Salvini indicherà”.

Ronzulli ha dichiarato che Fi “non è disponibile a un appoggio esterno”. Perciò la proposta dei 5 Stelle “non è stata presa in considerazione”. “Se Forza Italia non va al governo – ha precisato – va all’opposizione”.

In caso Forza Italia vada all’opposizione, ha proseguito la senatrice azzurra, vuol dire che la coalizione di centrodestra si è rotta: “Salvini ha ribadito la sua fedeltà alla coalizione, ovvero a 12 milioni di elettori. Di Maio ha fatto l’ultimo tentativo di spaccare il centrodestra. Ma è stato respinto”, ha affermato.

Se da un lato il centrodestra respinge l’offerta del M5S, dall’altro il Carroccio fa sapere di aver apprezzato la proposta fatta da Luigi Di Maio nel corso della puntata di “In Mezz’ora”.

La posizione della Lega, riporta Adnkronos, è trapelata “da fonti interne al partito di Matteo Salvini”.

Luigi Di Maio, ospite dalla Annunziata domenica pomeriggio, ha dichiarato:

“Se il punto è realizzare qualcosa per gli italiani, un programma elettorale, e l’ostacolo sono io, a Salvini dico scegliamo insieme il presidente del Consiglio a condizione che realizzi il reddito di cittadinanza e Fornero”, aggiungendo che “il problema è la connessione con il Paese”. Perciò bisogna scegliere una “personalità politica”.

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