Santoro si candida al Cda Rai: ‘Invio CV a Camera e Senato’

Michele Santoro si candida al Cda Rai.

Il “teletribuno”, in occasione della presentazione di ‘M’ (dedicata al caso Moro) in onda il 10 maggio su Rai3, ha fatto sapere che manderà il proprio curriculum a Camera e Senato per candidarsi al Cda della televisione pubblica.

Santoro ha anche spiegato che non ha “nessuna speranza” che sia scelto dalla Rai per il ruolo per cui si è candidato, però, ha affermato, “li costringerò a scegliere una persona diversa da me che magari condividerà la mia idea”.

“La mia – ha proseguito il giornalista – è che qualunque cosa produca il servizio pubblico io devo sapere quanto costa”.

E ha aggiunto: “Siccome voglio rompere un po’ le scatole all’azienda per un po’ cercherò di non collaborare con la Rai”.

Oltre alla trasparenza sui costi, Santoro vorrebbe che “il 40% della produzione del servizio pubblico deve andare a produttori indipendenti”, i quali sono “strozzati da questa rete di interessi che governa i mezzi di comunicazione italiani”.

La nuova legge prevede che le due camere scelgano i nuovi componenti del Consiglio d’Amministrazione Rai

A scegliere l’amministratore delegato del servizio pubblico sarà invece il ministero dell’Economia, che avrà carta bianca sulle nomine e sui contratti fino a 10 milioni.

Il capo azienda rimarrà in carica tre anni e dovrà consultarsi con il consiglio d’amministrazione, che però non potrà porre veti sulle sue scelte.

Il cda, però, spiega Il Corriere della Sera, può licenziare l’amministratore delegato, benché lo stesso cda sia stato scelto dalla maggioranza parlamentare che appoggia il governo.

I consiglieri d’amministrazione del servizio pubblico oggi percepiscono uno stipendio lordo annuo di 66mila euro e potranno arrivare fino a 240mila.

L’attuale Consiglio è stato eletto nell’agosto 2015 ed è formato da 9 membr. Sarà rinnovato nell’anno in corso, ma saranno eletti due membri in meno. La maggioranza parlamentare potrà contare sulla maggioranza certa dei voti.