Accordo governo Lega-M5S: le due forze politiche hanno chiesto al Capo dello Stato altre 24 ore di tempo per cercare di trovare un’intesa per formare l’esecutivo.
Il Colle, secondo quanto riportato da Repubblica.it, non conferirà quindi l’incarico per il governo “neutrale” nella giornata di oggi. Matteo Salvini e Luigi Di Maio si sarebbero già incontrati alla Camera.
La novità è che Silvio Berlusconi, mentre prima intendeva negare l’appoggio esterno dopo il veto posto dai 5 Stelle sulla sua persona, starebbe invece considerando l’ipotesi di lasciar partire il governo gialloverde.
Lo farebbe imponendo ai suoi 170 parlamentari l’astensione al momento del voto (benché il voto dei forzisti non sia in realtà determinante).
I dirigenti azzurri, spiega Repubblica.it, stanno spingendo affinché l’ex Cav consenta l’astensione o quella che è stata definita “critica benevola”, dall’esponente di Fi Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria.
Toti ha detto di aver parlato col presidente Berlusconi e per questo motivo crede che “si possa andare in quella direzione”.
Berlusconi da giorni ripeterebbe ai suoi: “Non mi vogliono, ne va della mia dignità”.
Ma sia i parlamentari forzisti che i fedelissimi come Fedele Confalonieri gli suggeriscono di far partire comunque di dare l’OK all’accordo di governo tra Lega-M5S.
Stamane Di Maio ha dichiarato in Transatlantico che se il M5S è arrivato fin qui è “perché ci sono dei responsabili”.
E ha aggiunto: “Se dovessi fare una graduatoria delle responsabilità di questo blocco e del ritorno al voto, in cima sicuramente c’è Salvini, che ha scelto Berlusconi al cambiamento”.
Il segretario del Carroccio, invece, parlando a Circo Massimo su Radio Capital ha affermato: “Io, fino all’ultimo minuto, ci provo”.
Quanto al governo tecnico, o neutrale, che si insedierà se le forze politiche non riusciranno a trovare un accordo per formare la maggioranza, Salvini ha affermato che per lui “il governo neutrale non esiste”.
