Prosegue la trattativa tra Di Maio e Salvini per la formazione del governo M5S-Lega.
Le due forze politiche, al termine di un incontro di due ore che si è tenuto stamane nella Sala Siani del Palazzo dei Gruppi della Camera dei Deputati, hanno diffuso una nota congiunta in cui si legge che “sulla composizione dell’esecutivo e del premier sono stati fatti significativi passi in avanti nell’ottica di una costruttiva collaborazione tra le parti con l’obiettivo di definire tutto in tempi brevi per dare presto una risposta e un governo politico al paese”.
Rimane però da sciogliere il nodo della premiership. L’ipotesi di Giancarlo Giorgetti, il numero due della Lega, è ormai tramontata.
L’opzione più probabile è quella di un premier terzo, ma in queste ore si sta facendo strada anche l’ipotesi di una “staffetta, ovvero di un accordo tra Di Maio e Salvini per dividere in due la legislatura: per metà del tempo il premier sarebbe Di Maio, per l’altra metà, Salvini. Lo scrive Repubblica.it.
Quanto ai punti in comune dell’accordo di governo tra Lega e M5S, ci sono convergenze su aiuti a imprese e famiglie, sicurezza e abolizione della legge Fornero. Si dovrebbe trovare un accordo anche sul reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia dei pentastellati, che spingeranno su questo punto.
Sul conflitto di interessi, fonti pentastellate hanno fatto trapelare che i Cinque Stelle su questo punto non hanno dato “nessuna garanzia” e non la daranno.
Ora Lega e M5S lavoreranno per trovare un accordo in “tempi brevissimi”, prima del 20 maggio, lasciando quindi aperta l’eventualità del voto se la trattativa non dovesse avere esito positivo.
Nel frattempo Sergio Mattarella, intervenendo alla conferenza “The state of the Union” che si tiene oggi a Fiesole, ha dichiarato che “pensare di farcela senza l’Europa significa ingannare i cittadini”.
Il Capo dello Stato ha anche detto che “il sovranismo è inattuabile” e che “credere di farcela da soli è pura illusione o, peggio, inganno consapevole delle opinioni pubbliche”.