Il deputato 5 Stelle Gianluigi Paragone ha commentato la drammatica vicenda dell’incidente sul lavoro a Monfalcone che ha provocato la morte di Matteo Smoilis, un operaio di 19 anni.
Matteo, riportano i media, è stato schiacciato da un masso di oltre 700 chili ed è morto poche ore dopo il ricovero all’ospedale Cattinara di Trieste.
Paragone, in un video pubblicato sulla propria pagina Facebook e poi rilanciato sul Blog delle Stelle, ha detto:
“Ieri a Monfalcone è morto un ragazzo di 19 anni. È morto quasi da invisibile, perché nella giungla delle filiere del subappalto, delle cooperative dove il lavoratore diventa una matricola, una persona che presta il suo lavoro per poche ore, per pochi giorni, diventa un ‘io non lo conosco, io non so chi sia’.”
“È morto – ha proseguito – e adesso quel nome lo devono conoscere tutti. È un ragazzo di 19 anni, uno come tanti, uno a cui sono stati sfilati i diritti”.
L’esponente pentastellato ha poi raccontato un altro caso riguardante i “diritti sfilati”: “Voglio raccontarvi anche il caso dei lavoratori della FedEx, una multinazionale che, sicuramente, non ha problemi né di cassa, né di profitti, né di bilancio: non è insomma una multinazionale in crisi”.
Nonostante FedEx sia in “ottimo stato di salute”, ha spiegato, i vertici dell’azienda hanno annunciato circa 360 esuberi, mentre ad altri 40 lavoratori è stato detto che dovranno trasferirsi in posti “logisticamente lontani” per lavorare.
Paragone ha quindi osservato: “Fanno sempre così quando vogliono “riformare”, quando vogliono ‘riammodernare’ e ‘riorganizzare’ le loro strutture”.
“Io direi – ha continuato- che è arrivato il tempo in cui i lavoratori non scompaiano più, non siano più delle matricole, non siano più dei numeri”.
E ha concluso: “Hanno dei diritti, perché sono dei cittadini italiani coperti e garantiti dalla Costituzione italiana”.
Nel caso di Smoilis gli operai, in segno di protesta, hanno attivato un presidio e sospeso il lavoro.