E’ partito il vertice M5S-Lega alla Camera per la formazione del governo giallo-verde.
Luigi Di Maio ha dichiarato che se la trattativa fallisce “si va al voto” e che l’impegno è fare il prima possibile.
Quanto alle convergenze programmatiche, il capo politico pentastellato ha fatto sapere che su flat tax e conflitto d’interessi sono “ampie”.
In queste ore si parla di tutto: dai punti del programma ai nomi di ministri e presidente del Consiglio. Quest’ultimo dovrebbe essere una figura terza che non appartenga né ai 5 Stelle, né al Carroccio.
In queste ore si lavora affinché il nuovo premier riceva l’incarico lunedì prossimo e i ministri giurino entro la settimana.
Il braccio destro di Luigi Di Maio Vincenzo Spadafora, ospite ieri a “Porta a Porta”, ha detto che i ministri “saranno meno di 20”.
Matteo Salvini, dopo il vertice M5S-Lega alla Camera, partirà per Milano, dove si vedrà con Silvio Berlusconi.
Giovedì sera c’era già stato un incontro tra leghisti e pentastellati, nel corso del quale sono state gettate le basi per scrivere un contratto di governo tra le due forze politiche.
Con un post pubblicato sul Blog delle Stelle (blog ufficiale del M5S, ndr) a firma di Alfonso Bonafede, i 5 Stelle hanno fatto sapere che il primo vertice è stato “molto positivo” in quanto ha “messo in luce una piena sintonia prima di tutto sul metodo con cui si sta procedendo”.
Ci saranno nuovi incontri tecnici tra oggi e domenica per ultimare la stesura del programma di governo definitivo.
I punti di convergenza emersi dal confronto di giovedì, ha spiegato Bonafede, sono:
– Superamento della Legge Fornero
– Sburocratizzazione e riduzione di leggi e regolamenti
– Reddito di cittadinanza, con iniziale potenziamento dei centri per l’impiego
– Introduzione di misure per favorire il recupero dei debiti fiscali per i contribuenti in difficoltà
– Flat tax
– Riduzione costi della politica
– Lotta alla corruzione
Parole, parole, parole
Parole , parole parole
etc…