Telese: ‘Berlusconi è risorto e adesso chi vuole davvero sconfiggerlo dovrà prendere più voti di lui’

“Berlusconi è risorto e adesso chi vuole davvero sconfiggerlo dovrà prendere più voti di lui”.

Così Luca Telese nel suo editoriale per Tiscali Notizie.

Il giornalista scrive che amici e nemici del leader di Forza Italia debbono rassegnarsi all’idea che in una democrazia matura i problemi e i conflitti di Potere si possono risolvere soltanto “con l’esercizio del voto e con la misurazione del consenso”.

Dopo quasi venticinque anni da quando B. prese per la prima volta il potere, osserva Telese, sembra “quasi bello” che la fine della stagione politica del “Berlusconismo” non sia più determinata da “cavilli bizantini di qualche corte d’appello” o “alambicchi normativi di qualche commissione parlamentare”, ma le elezioni.

L’ex conduttore di Matrix spiega che Berlusconi era stato estromesso dal gioco politico a causa di una “condanna risibile” e grazie al fatto che la legge Severino era stata applicata in maniera retroattiva e soltanto a lui e un altro politico.

Secondo Telese la legge Severino è stata modellata “come un provvedimento ad personam”, cosa che gli è sembrata “grottesca e ridicola” e la sconfitta di B. in questo modo “non era legittima” in quanto avvenuta “con la messa in mora, per effetto di un artificio giudiziario-parlamentare ed attuato dal partito che allora era il principale contendente”.

Il giornalista scrive poi che nessuna sentenza può essere finale senza che la parola fine sia scritta con l’inchiostro di questa risposta: “se il Cavaliere vincerà o perderà la sua sfida finale con il tempo, ormai, possiamo essere solo noi (elettori) o deciderlo”.

Poi si chiede se il berlusconismo “è una ideologia destrutturata e vitale della destra italiana capace di avere cittadinanza anche nella terza repubblica, o è ormai solo una eredità crepuscolare che si spegne in un tramonto malinconico per consunzione naturale?”

E conclude: “Nulla di più epico, nulla più drammatico. Nulla di più bello”.