Il prezzo del carburante in aumento nel fine settimana dopo la crescita delle ultime settimane.
Lo prevede il bollettino settimanale dei gestori di impianti di distribuzione di Figisc e Anisa aderenti a Confcommercio.
“Vi sono le condizioni per una aspettativa di aumento sensibile dei prezzi, nella media del mix tra i prodotti benzina e gasolio, nei prossimi quattro giorni, con scostamenti compresi in 1 centesimo al litro in più”, si legge nel bollettino.
In attesa che il nuovo governo giallo-verde tagli le accise, benzina e gasolio subiranno un rialzo del prezzo dopo il Brent (il petrolio del Mare del Nord) è tornato sugli 80 dollari.
Eni, Ip, Q8 e Tamoil, riporta Il Corriere della Sera, “sono già intervenute con il rialzo di 1 centesimo al litro su benzina e diesel”.
Una cifra contenuta, ma questo, aggiunge il Corriere, è solo l’inizio.
“Il weekend si preannuncia all’insegna dei rincari rispetto a quotazioni che sono già ai massimi dalla fine di luglio 2015”.
Il prezzo medio nazionale della benzina in modalità self-service è di 1,620 euro al litro. Vari marchi che vanno da 1,623 a 1,634.
Per quanto riguarda il diesel, invece, il prezzo medio è di 1,492 euro: si va da 1,494 a 1,517.
E l’aumento dei prezzi dovuti al rialzo del petrolio potrebbe riguardare anche altri settori.
Il Codacons ha previsto un “effetto a cascata”:
“Tra aumento dei costi di rifornimento e incremento dei listini per i prodotti trasportati, ogni famiglia italiana rischia di subire una stangata media da 408 euro su base annua, senza contare i possibili rialzi delle bollette luce e gas,” ha fatto sapere l’associazione, che reputa necessario “intervenire sulla tassazione che oggi pesa in modo insostenibile sui prezzi dei carburanti”.
In Italia secondo i numeri elaborati dai gestori in collaborazione con Assopetroli-Assoenergia lo scorso 14 maggio si pagano +22,1 centesimi al litro per la benzina e +20,7 per il gasolio di imposte in più rispetto alla media dell’Unione Europea.