“La lotta a mafia e corruzione è una nostra priorità”.
Lo scrive il M5S in un post pubblicato sul proprio blog ufficiale.
I pentastellati ricordano di aver depositato la propria proposta a prima firma Dalila Nesci lo scorso 16 aprile per “porre l’accento” su un tema caro al Movimento come quello che “riguarda la verità sulle stragi mafiose del 1992-1993”.
“Infatti – proseguono – abbiamo inserito che la Commissione deve ‘accertare le ragioni che hanno impedito l’individuazione dei responsabili e dei mandanti delle stragi e dei fatti connessi a fenomeni eversivi dell’ordinamento costituzionale verificatisi in Italia; nonché le attività connesse a tali fatti e le relative responsabilità riconducibili ad organizzazioni criminali di stampo mafioso, apparati, corpi politici, strutture ed organizzazioni comunque denominati o a persone ad essi appartenenti o appartenute’.”
Si tratta di un punto, spiegano i 5Stelle, che “nei giorni della memoria dell’eccidio di Capaci, è per noi un punto di vanto”.
“Da sempre – continuano – ci battiamo al fianco dei magistrati che provano ad accertare le responsabilità esterne, le complicità di Stato nella stagione delle stragi mafiose”.
Il M5S ha anche aggiunto anche altri punti considerati importanti, ovvero che bisogna “verificare l’adeguatezza e la congruità della normativa vigente e della sua attuazione in tema di sistemi informativi e banche dati in uso all’autorità e agli uffici giudiziari e alle forze di polizia ai fini della prevenzione e del contrasto della criminalità organizzata di tipo mafioso”.
E che occorre “curare i rapporti con gli organismi istituiti a livello regionale e locale per il contrasto delle attività delle organizzazioni criminali di tipo mafioso al fine di approfondire l’analisi delle proposte da esse elaborate”.
“Per il Movimento 5 Stelle – concludono – la priorità rimane la lotta alle mafie e alla corruzione, perchè sono i responsabili primi dell’impoverimento delle famiglie italiane, della devastazione dei nostri territori, della perdurante necessità di emigrare per la mancanza di lavoro”.