Il PD di Martina diventa grillino?

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martina

Come potete riscontrare da questo tweet, Maurizio Martina non ha perso tempo, è stato sveltissimo nel capire la direzione del vento e ha deciso in quattro e quattr’otto di puntare decisamente sui temi e toni da grillino sfegatato!

Non si può che giudicarla un’ottima notizia.

In primo luogo per i 5 Stelle perché, proprio questa iniziativa bruciante di Martina dimostra, se ancora ve ne fosse bisogno, come proprio grazie al loro impegno questi temi sono stati scoperti, con un leggero ritardo (ma non è mai troppo tardi!) anche dal PD in versione martinana.

Certo qualcuno, con una certa vena di malevolenza, potrebbe osservare che è fin troppo facile, forse anche banale, portare avanti questi temi ora che si apprestano a diventare universali e non più discutibili agli occhi degli italiani.

Intanto però va notata la differenza rispetto a Renzi che prediligeva titolare le riforme in inglese, mentre Martina sembra preferire la nostra lingua madre.

E già, perché cercare di titolare in italiano una delle cosiddette riforme del PD renziano, per esempio il Jobs Act , avrebbe potuto comportare qualche ulteriore problema nel farsi capire dal popolo bue.

Non si sa mai che qualche parolina sbagliata avesse potuto provocare incidenti di percorso per la ‘corretta’ comprensione della benemerita e intoccabile (per Renzi….solamente?) ‘riforma’ .

Invece l’uso dell’inglese ha risolto alla grande ogni problema e non ci sono stati fraintendimenti pericolosi da gestire: il popolo bue non ha molta dimestichezza con la lingua degli anglosassoni e quindi è andato tutto nel migliore dei modi, anche perché i sindacati sono stati solerti nel non creare inutili allarmismi interpretativi.

Martina, allora, assisteva, ma non aveva rilievi sostanziali da evidenziare.

Nei giorni a venire può darsi che il coraggio di Martina aumenti e che arrivi a toccare l’argomento Jobs Act per proporne la riforma della ‘riforma’ renziana, titolarla opportunamente in italiano e ancora una volta prendendo esempio dai penta stellati (oggi più nessuno li chiama con spregio grillini….non si sa mai).

E così a seguire con la Fornero, con il reddito di cittadinanza (titolato in maniera diversa…), ecc.

Forse è bene però accertarsi che il segretario dimissionario non si prenoti in qualche salotto TV per dire la sua su questi atti di coraggio del segretario pro tempore (fino al congresso), e demolire in pochi minuti di comparsata televisiva il faticoso lavoro appena iniziato.
Noi tifiamo per Martina e lo incoraggiamo a scoprire sempre di più l’universo a 5 Stelle.

Già che ci siamo, osiamo suggerirgli di andare sulla piattaforma Rousseau, dove troverà molte proposte di legge su tanti temi, tutti molto interessanti, dalle quali potrà selezionare quelle che gli sembrano più adatte alla bisogna e farle proprie, naturalmente cambiando il titolo e, ma solo leggermente, anche il contenuto.

1 COMMENT

  1. Beh visto queste condivisioni, essendo segretario, protempore, che non significa non aver poteri, poteva benissimo trattare con i 5S e male per me non avrebbe fatto, visto che oramai si sono coalizzate due schieramenti con di contro una limitata opposizione che non darà fastidio a nessuno. Mentre poteva fare da catalizzatore almeno per salvaguardare le riforme portate a termine dal PD. E dall’interno poteva benissimo fare opposizioni costruttive non permettendo colpi di testa. Invece il risultato elettorale li ha indeboliti per cui è subentrato l’orgoglio che spesso è dannoso per un prosieguo. Oramai è fatta!

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