Di Maio: ‘Sono molto arrabbiato, non finisce qui’

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“La morale della favola è che non finisce qui“.

Lo ha detto Luigi Di Maio in un video pubblicato sulla propria pagina Facebook e poi rilanciato sul Blog delle Stelle.

Il leader pentastellato ha spiegato che a 5 Stelle e Lega “è stato impedito di fare il governo del cambiamento non perché noi ci eravamo intestarditi su Savona, ma perché tutti quelli come Savona non andavano bene”-

Ovvero, ha precisato, “tutti quelli che nella loro vita – personalità di spessore, professionisti, accademici che avevano preso parte a considerazioni in dottrina sull’Euro e sull’Europa – chi era stato critico su questi argomenti, non va bene come ministro della Repubblica”.

“Allora se questo è il punto – ha proseguito – abbiamo un grande problema in Italia: questa non è una democrazia libera se siamo in queste condizioni”.

Il capo politico del M5S ha poi detto di essere “molto arrabbiato” perché il Movimento ha dedicato tantissimo tempo alla formazione del governo giallo-verde:

“Ci abbiamo messo oltre 80 giorni, ci stiamo lavorando da decine e decine di giorni, non solo la parte politica del MoVimento, ma anche tecnici, legislativi, la comunicazione, stiamo lavorando dalla mattina alla sera per dare un governo a questo Paese”.

“Ma la verità – ha continuato – è che stanno facendo di tutto per non mandare il MoVimento 5 Stelle al governo di questo Paese. E quando dico ‘stanno’, mi riferisco a quelli che sperano, a quelli che remano contro e quelli che si lasciano condizionare”.

Dopo aver elenciato la lista dei ministri che avrebbero fatto parte della squadra di governo che domani mattina avrebbe dovuto giurare al Quirinale, Di Maio ha affermato:

Qual è la morale della favola?

“Che in questo Paese puoi essere un criminale condannato per frode fiscale, puoi essere Angelino Alfano, puoi essere una persona sotto indagine per corruzione, puoi essere una persona che si è macchiata anche di reati legati alla P.A. o all’infiltrazione della mafia nella P.A. e nello Stato e il ministro lo puoi fare, ma se hai criticato l’euro e hai criticato l’Europa non puoi permetterti neanche di pensare di fare il ministro dell’Economia”.

Ma, ha concluso, “non finisce qui”.

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