Mattarella alla fine dirà di sì a M5S-Lega e Savona sarà Ministro dell’Economia

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La Stampa sulla Home titola: “L’ipotesi di un governo neutrale, Mattarella ora torna al piano B

Mi permetta il giornale di Marchionne e di De Benedetti, di dissentire su questa previsione.

Infatti sono convinto che Mattarella alla fine, con qualche formula che probabilmente sta già mettendo a punto, dirà di sì al governo Conte e Savona sarà Ministro dell’Economia.

La mia convinzione è fondata su due considerazioni.

La prima è di carattere tecnico.

Potete facilmente riscontrare come diversi giuristi, insigni costituzionalisti sostengono che un’eventuale bocciatura ufficiale di Savona deve basarsi su ragioni molto gravi, di tipo penale, di grave indegnità morale, insomma qualcosa che attenga strettamente all’aspetto squisitamente personale.

Viceversa una bocciatura per ragioni di opinioni di politica economica espressa in libri o in qualsiasi sede, sarebbe inappropriata e deborderebbe dai poteri che la Costituzione gli assegna.

Il parere di Costantino Mortati, padre fondatore della Repubblica che ha partecipato alla redazione del testo, nel suo manuale di Diritto Costituzionale, su cui hanno studiato gran parte degli studenti di giurisprudenza italiani, non lascia dubbi: il Presidente della Repubblica non può opporre veti sui nomi dei ministri indicati dal Presidente del Consiglio Incaricato se non per ragioni extra politiche. Come motivo del rifiuto non può indicare le opinioni politiche assunte da un candidato ministro.

D’altra parte la Costituzione stabilisce che il potere di indirizzo politico è in capo al Presidente Del Consiglio.

La seconda ragione è di carattere squisitamente politico.

L’eventuale bocciatura ufficiale di Savona da parte di Mattarella sarà , nel giro di settimane, non solo inefficace, ma addirittura produrrà il peggioramento largamente prevedibile della posizione politica e persino istituzionale dell’attuale Presidente Della Repubblica.

Mi spiego meglio.

Se il Presidente Della Repubblica dovesse andare sino in fondo nella sua decisione di bocciare Savona, la conseguenza chiaramente inevitabile sarà quella di andare alle urne al massimo ad ottobre.

Quale responso uscirà dalle urne non è difficile da prevedere, anche se non fosse stato carpito, in maniera poco deontologica, a Massimo D’Alema in una conversazione con Grasso a margine di una riunione di LEU.

D’Alema infatti esprime a Grasso un parere largamente condiviso e cioè che andando a elezioni anticipate a settembre/ottobre, M5S e Lega complessivamente porteranno i loro voti da poco più del 50% del corpo elettorale delle elezioni del 4 marzo a percentuali intorno a 80%.

A quel punto si verificheranno due micidiali conseguenze.

La prima è che a quel punto Mattarella sarà letteralmente impossibilitato a continuare a dire di no a Savona per evidentissime ragioni.

La seconda, gravissima per lui, che il suo operato sarà direttamente sconfessato dagli elettori italiani.

Ciò potrebbe portarlo sull’orlo delle dimissioni.

Infatti come potrebbe rivendicare il ruolo di garante dopo un risultato elettorale di così grande evidenza e rilevanza?

Poiché non posso pensare che queste considerazioni siano sfuggite al Presidente e ai suoi consiglieri, mi sembra largamente prevedibile che Mattarella oggi o domani approvi la lista dei ministri presentata da Conte con Savona Ministri Dell’Economia.

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