Secondo le indiscrezioni dovrebbero andare Ciocca all’Economia e Savona agli Esteri.
Lo scrive Francesco Verderami sul Corriere della Sera.
Il giornalista spiega che “la proposta maturata ieri puntava a spostare Savona agli Esteri, per affidare via XX Settembre all’ex vicedirettore generale di Bankitalia Ciocca, personalità legata a Ciampi e che vanta una forte rete di relazioni a Bruxelles e a Francoforte”.
Ma ci sarebbero ancora resistenze da parte di Matteo Salvini: “il fatto – leggiamo sul Corriere – è che Salvini continua a resistere a questa ipotesi di compromesso, e si dice pronto a un rilancio per costruire un «esecutivo forte» retto sempre da M5S e Lega con l’appoggio di Fratelli d’Italia”.
“È un modo – continua – per sfuggire al tentativo di metter fine al suo movimentismo, per evitare di essere posto dinnanzi a un bivio: accettare un compromesso sulla squadra del governo politico, oppure rassegnarsi alle elezioni anticipate in piena estate e non tra settembre e ottobre, che era (e resta) l’obiettivo del leader leghista”.
L’idea dei leghisti di favorire la nascita di un governo tecnico guidato da Carlo Cottarelli grazie alla non sfiducia non piace al Quirinale, e tantomeno a M5S, Pd e Forza Italia. Quest’ultima vuole scongiurare il voto in ogni modo.
Nel frattempo il Capo dello Stato ha fatto sapere che non si troverà una soluzione fino al 3 giugno.
L’intenzione di Matteo Salvini sarebbe quella di tornare al voto al più presto facendo chiudere le finestre elettorali estive. In questo modo si andrebbe a elezioni anticipate, spiega Il Corriere, che la Lega ceda alle pressioni su Cottarelli.
“Settembre – conclude Verderami – è la data limite, ottobre verrebbe ancora meglio. E magari, per riuscire nell’impresa, medita di rilanciare sulla legge elettorale, per offrire a Di Maio un accordo sul premio di maggioranza alla lista. Sarebbe l’offerta del ballottaggio tra loro nelle urne ma anche la definitiva giubilazione del berlusconismo”.