La Mossa perfetta di Luigi Di Maio

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Il Governo Conte giurerà al Quirinale alle 16.

Quindi finalmente avremo il Governo del Cambiamento.

E’ stato un percorso di fuoco per arrivarci, con infiniti colpi di scena, culminati con la bocciatura di Mattarella di domenica scorsa e della successiva richiesta di impeachment di Luigi Di Maio.

La richiesta di impeachment è stato il punto di svolta ed è stata la mossa politica capolavoro di Luigi Di Maio, decisiva per sbloccare lo stallo.

In sostanza in quel momento i nemici della nascita del Governo del Cambiamento, che intendevano fare di tutto per procurarne l’aborto, hanno capito che le cose si facevano terribilmente serie.

Il tentativo di utilizzare Cottarelli per creare un governo farlocco si è rivelato, subito dopo la richiesta dell’impeachment di Luigi Di Maio, letteralmente impossibile.

Ciò è diventato tanto più evidente il giorno dopo quando nessuna forza politica era disponibile a dare un voto per la sua nascita, essendo che solo il PD, massimo perdente alle elezioni del 4 marzo, in un primissimo momento dava il suo sostegno trasformato poi, da Martina in ‘ lo sostengo ma mi astengo’, roba da Totò e De Filippo.

Quindi zero voti per Cottarelli!

Ma la peggiore delle delusioni è stata quella di non trovare nessuno disposto a fare il ministro.

A quel punto con zero voti a disposizione e zero ministri, Cottarelli e chi gli aveva dato l’incarico erano senza via d’uscita.

Ed ecco l’altra mossa di grande acume politico da vero leader.

Un atto di misericordia per il bene della patria da parte di Luigi Di Maio verso il capo dello Stato.

Salvini il furbo, voleva umiliare Mattarella, lui che con atto di codardia (politicamente parlando) non aveva sostenuto la richiesta d’impeachment, roba troppo seria per lui, roba da leader veri, che proprio in quel momento ha dimostrato di non essere.

Di Maio non lo ha consentito e ha proposto una scappatoia che salvasse l’onore di tutti.

Ma Salvini insisteva per trovare un escamotage ridicolo utilizzando Cottarelli per rinviare tutto a dopo le vacanze estive, a quel punto Mattarella ha fatto presente che si sarebbe votato subito a luglio, cosa che andava bene anche al M5S: ciò ha prodotto in Salvini una prima seria riflessione che gli ha fatto passare la spavalderia.

Se fossimo tornati subito al voto, probabilmente al M5S sarebbe arrivata una valanga travolgente di voti.

Ciò è stato previsto da una che se ne intende, non una alla Piepoli, ma da Alessandra Ghisleri, che di previsioni finora non ne ha sbagliata una.

La Ghisleri è arrivata a prevedere, in determinati contesti, una percentuale di voti per il M5S di oltre il 40%.

Dopo Toti, che ha cominciato a sudare freddo da Vespa, a Salvini sono venuti i tremori.

Così ha subito telefonato a Di Maio dicendogli che aveva una voglia pazza di fare il governo insieme con lui e che gli andava bene la proposta del leader a 5 Stelle di spostare Savona in un’altra casella ministeriale.

Quindi il comportamento di Luigi Di Maio, ispirato a fermezza e coraggio nella richiesta di impeachment, e allo stesso tempo a misura e responsabilità nel momento di maggior debolezza della massima istituzione repubblicana, ha trionfato su tutto e su tutti.

Con buona pace dei super analisti politici, che oggi si sentiranno un pochino deficienti.

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