Travaglio sul governo Conte: ‘Non c’è neppure un ministro inquisito o condannato, ed è la prima volta dal 1994’

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“Non c’è neppure un ministro inquisito o condannato, ed è la prima volta dal 1994”.

Così Marco Travaglio sul governo Conte nel suo editoriale di oggi 1 giugno.

Il giornalista scrive che il governo giallo-verde non è “entusiasmante”, ma “nemmeno terrificante come l’hanno dipinto i giornaloni prim’ancora che nascesse”.

Inoltre, aggiunge, “tutto se ne può dire, fuorché che sia peggiore di quelli degli ultimi 15 anni”.

Uno dei motivi è che non ci sono ministri indagati e/o condannati. Per di più, prosegue, “nessun ministro puzza di berlusconismo, ed è la prima volta dal 1983, quando con Craxi iniziò la lunga e ininterrotta stagione nera delle leggi ad personam e ad aziendam”.

Tuttavia, osserva Travaglio, un problema potrebbe essere rappresentato dal leader della Lega, in caso “tornasse indietro dal pragmatismo delle ultime settimane per reindossare i panni del Cazzaro Verde xenofobo e sparafucile da campagna elettorale permanente”.

Il direttore del Fatto Quotidiano passa in rassegna la squadra di governo: il ministro degli Esteri Enzo Moavero è da lui considerato “non proprio un nome di cambiamento”.

Quanto a Paolo Savona, il cui nome aveva bloccato la nascita dell’esecutivo M5S-Lega il weekend scorso, Travaglio commenta: “dipinto dal Colle come un kamikaze del Jihad Anti-Euro, va incredibilmente agli Affari europei: a Bruxelles stanno già preparando il comitato di accoglienza”.

Al dicastero dell’Economia, continua Travaglio,”c’è un altro prof: Giovanni Tria, docente ed ex preside a Tor Vergata, con un buon curriculum, a parte i trascorsi con Brunetta”.

Su Giulia Bongiorno, che va alla Pubblica Amministrazione, il giornalista scrive: “L’ex finiana e neoleghista Bongiorno si occuperà di PA, sperando che riesca a farla funzionare un po’ meglio dei centralini della sua associazione Doppia Difesa”.

Per quanto riguarda il nome di Elisabetta Trenta al ministero della Difesa, Travaglio spiega che lei, “esperta di intelligence, sicurezza e cooperazione, la Trenta dovrà chiarire un’ombra di conflitto d’interessi familiare (il marito colonnello al vertice di Segredifesa, che si occupa dei contratti delle Forze Armate)”.

2 COMMENTS

  1. Non vorrei dire, ma mi sembra l’ennesima mascalzonata di Travaglio, lui si inquisito e condannato più volte per diffamazione. Io mi sono guardato uno per uno i ministri presentati dall’ultimo governo (Gentiloni) e non ne ho trovato neanche uno inquisito e tanto meno condannato al momento della nomina.
    Ecco l’elenco completo: Gentiloni, Anna Finocchiaro, Marianna Madia, Enrico Costa, Claudio De Vincenti, Luca Lotti, Angelino Alfano, Marco Minniti, Andrea Orlando, Roberta Pinotti,Pier Carlo Padoan, Carlo Calenda, Maurizio Martina, Gian Luca Galletti, Graziano Delrio, Giuliano Poletti, Valeria Fedeli, Dario Franceschini, Ministro: Beatrice Lorenzin.
    Probabilmente Travaglio gioca furbescamente sul fatto che Alfano era stato indagato per alcune nomine in Sicilia, ma sorvolando sulla circostanza che era stato del tutto scagionato diversi mesi prima. E probabilmente gioca anche sul nome di Luca Lotti, che è stato si indagato per favoreggiamento e diffusione di notizie riservate, ma questo dopo la nomina a Ministro e oltre tutto senza mai essere stato rinviato a giudizio.
    Insomma, si può pensare tutto il male possibile del governo Gentiloni e dei suoi Ministri, ma al momento della nomina questi erano tutti puliti, esattamente come quelli che hanno giurato ieri.
    Del resto uno dei compiti del Capo dello Stato è proprio quello di evitare la nomina di Ministri che hanno guai con la giustizia: a suo tempo, per esempio, era stato bocciato Maroni che aveva in sospeso un processo per resistenza a pubblico ufficiale, in quanto s’era opposto a una perquisizione degli uffici della lega.

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