Piazza gremita per la festa del M5S a Roma alla Bocca della Verità il 2 giugno.
Inizialmente i pentastellati avevano organizzato la manifestazione per protestare contro il “no” del Colle al governo giallo-verde. Dopo la nascita del governo la protesta si è però trasformata nella “festa del governo del cambiamento”.
Secondo quanto riportato dall’ANSA, “quando il leader del M5S Luigi Di Maio è salito sul palco dagli altoparlanti della piazza è partito l’inno di Mameli, cantato dalle migliaia di militanti presenti”.
Sul palco, al fianco di Di Maio, “c’era Sergio Bramini, l’imprenditore a cui è stata pignorata la casa giorni fa – l’uomo aveva diversi crediti nei confronti dello Stato – e chiamato dal ministro come consulente al Mise”.
“Sergio – ha detto il capo politico pentastellato intervenendo sul palco – sarà da lunedì esperto del ministero dello Sviluppo economico per la riforma del jobs act, che aiuterà tutti gli imprenditori di questo Paese che lo Stato ha massacrato. Ma oggi lo Stato siamo noi”.
La festa è stata chiusa con un intervento di Beppe Grillo, che ha detto: “Un mondo se ne sta andando da un mondo che, arrancando, sta arrivando”.
E ha poi scherzato: “Con chi farò satira ora, dovrò prendere per il c… i nostri? Probabilmente sì, nessuno dovrà essere immune”.
“Io – ha aggiunto – una cosa così non me la sarei mai aspettata perché, in realtà, io scherzavo”. Ed è poi tornato serio: “Con il Jobs Act abbiamo legalizzato la povertà”.
Sul palco è intervenuto anche Davide Casaleggio, figlio del cofondatore del M5S e presidente dell’Associazione Rousseau,: “Se siamo qui è perché tutte le volte che ci hanno detto che siamo destinati a sparire noi non ci abbiamo creduto e quando ci hanno detto ‘inseguite un’utopia’ noi abbiamo pensato che non c’è altro da inseguire. Abbiamo realizzato l’impossibile, oggi una stella in cielo brilla più delle altre,” ha affermato.
deve assolutamente essere abolito il vincolo dei due mandati,diversamente ci autodistruggiamo.