M5S: ‘Chi manovra lo spread? Interrogazione alla BCE per fare chiarezza’

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Il Movimento 5 Stelle vuole fare chiarezza su chi manovra lo spread.

Per questo il gruppo europarlamentare pentastellato presenterà un’interrogazione alla Banca Centrale Europea per fare chiarezza.

Lo ha fatto sapere l’eurodeputato del M5S Marco Valli: “Alcune indiscrezioni di questi giorni hanno paventato un possibile coinvolgimento della BCE e di Bankitalia nell’ampio movimento avvenuto sui titoli di Stato italiani e tedeschi, che ha portato lo spread ad allargarsi in modo anomalo proprio nelle fasi di formazione del Governo del cambiamento in Italia,” si legge in un post rilanciato sul Blog delle Stelle.

“Dal Parlamento europeo – ha aggiunto – abbiamo inviato una interrogazione per dare l’opportunità alla Banca Centrale Europea guidata da Mario Draghi di smentire, mostrandoci i dati disaggregati sugli acquisti e le vendite di titoli di Stato italiani e tedeschi di queste settimane turbolente”.

Valli ha poi riportato l’interrogazione:

“Nelle ultime settimane di maggio, mentre in Italia erano in atto tentativi di formazione del governo, si sono registrate forti tensioni sul mercato dei titoli di Stato italiani, che hanno portato lo spread tra BTP e Bund a 10 anni a superare i 300 punti base, record dal 2013. Considerando che la BCE detiene e movimenta un ingente ammontare di titoli di Stato dei Paesi dell’Eurozona per perseguire i suoi obiettivi di politica monetaria, specialmente nel quadro del programma di acquisto di attività del settore pubblico sui mercati secondari (PSPP)”.

Alla luce di ciò, continua, si chiede alla BCE:

In primis che siano forniti “i dati aggiornati relativi ai volumi in acquisto e in vendita dei titoli di Stato italiani e tedeschi, ad opera della BCE nonché delle rispettive banche centrali nazionali dell’Eurosistema, nelle settimane del 14-18 maggio, 21-25 maggio e 28-31 maggio”;

Inoltre i 5Stelle chiedono all’istituto guidato da Mario Draghi di “specificare le ragioni alla base di eventuali significative variazioni rispetto ai volumi operati su titoli di Stato italiani e tedeschi nelle settimane precedenti a quelle prese in considerazione”

L’interrogazione si conclude con la richiesta “di indicare il margine residuale di titoli pubblici acquistabili nell’ambito del PSPP per quanto riguarda l’Italia, rispetto ai limiti all’acquisto del 33% per emissione e per emittente previsti dal programma”.

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