Pippo Baudo, che ha appena compiuto 82 anni, è stato intervistato da Marco Castoro per Leggo.it, per fare un punto sulla sua carriera e sulla situazione politica in Italia.
Il conduttore televisivo è un nostalgico della politica di vecchia scuola: già grande fan dei democristiani, crede che un movimento politico come la Dc è quello che serve all’Italia in questo momento.
Ecco le sue parole a riguardo: “Se mi manca la Dc? Manca a me. Manca a tutto il Paese. Un partito forte, determinato e pieno di grandi personaggi e di uomini come la Dc farebbe comodo anche oggi. Purtroppo non c’è più”.
Baudo sembra quindi traspirare un po’ di sfiducia nei confronti dell’attuale classe dirigente con queste affermazioni.
Infatti gli viene successivamente chiesto il suo parere in merito al nuovo governo dei populisti.
E lui non si sbilancia nella risposta, affermando: “Che ci proveranno. Hanno una maggioranza enorme, godono dell’appoggio notevole dell’opinione pubblica. Certo la situazione è difficilissima, dal punto di vista gestionale, però onestamente come italiani bisogna fare gli auguri di buon lavoro”.
L’intervistatore continua chiedendogli se sarebbe disposto a fare il presidente della Rai, se gli arrivasse la richiesta da parte del nuovo esecutivo gialloverde. E con molta diplomazia si mette da parte e con queste parole declina l’invito: “Ho già dato, facendo per due anni il direttore artistico con la Moratti. Oggi una carica del genere anagraficamente non la sopporterei perché piena di lavoro e con tanti rischi”.
Durante l’intervista vengono anche ricordati i passi memorabili della sua carriera. Il momento più bello che ha vissuto – dice Baudo nell’intervista – è “ la serata con Mina, Mike, Tortora e Corrado. Un’icona per la storia della televisione. Un’emozione fortissima perché ero l’ultima ruota del carro, chiamato a far parte della corte dei grandi. Ricordo che mi dicevano stai un passo indietro, forse perché ero troppo alto. Ma non c’era cattiveria. Siamo diventati subito amici”.