L’attacco furibondo contro il M5S da parte dei giornali del Gruppo Gedi, La Stampa, La Repubblica, L’Espresso, primeggiano, ma hanno buon seguito competitivo con Il Corriere di Cairo, Il Sole 24 Ore della Confindustria, Il Messaggero di Caltagirone, Il Giornale di Berlusconi, tv e radio annesse e connesse, ecc… tanto per fare nomi in ossequio alla trasparenza.
L’attacco si svolge in maniera esplicita non tanto e non solo contro i temi politici del M5S o l’azione di governo.
L’attacco si svolge in maniera soft, per meglio dire subdola, per modo che per chi legge o ascolta non appaia un attacco, ma una semplice constatazione di un fatto reale, inventato, ma che non appaia troppo che sia inventato, altrimenti perde di efficacia.
Per esempio, riguardo alle elezioni amministrative svoltesi domenica scorsa, Repubblica, cito – tra i tanti di uguale tenore, tra cui una intervista a Jacopo Fo, figlio di Dario Fo e di Franca Rame surrettiziamente pilotata e ingannevolmente presentata – un’analisi che si riferisce in particolare alla Sicilia che riporta come titolo ‘Sicilia, nella terra simbolo del flop Cinquestelle: ecco come il Movimento ha perso due voti su tre’.
Il confronto è fra queste amministrative e le precedenti politiche, che è improprio e che produce conseguenze politiche ingannevoli, consapevolmente fuorvianti, quando si parla di ‘flop Cinquestelle’.
Fuorviante perché se si confronta questi dati con le precedenti amministrative risulta che vi è stata una crescita consistente, come rileva Giancarlo Cancelleri in una dichiarazione rilasciata allo stesso giornalista autore dell’articolo.
L’obbiettivo di fuorviare il lettore diventa tanto più evidente, quando in tutta la buriana della asserita sconfitta del M5S, si evita accuratamente di citare l’ultimo sondaggio dell’11 di giugno realizzato da Swg per il TgLa7 ripreso e commentato dal Fatto Quotidiano.
Da questo sondaggio risulta, come riportato sempre da Il Fatto, che ‘cresce (poco) solo il M5s: +0,6% nell’ultima settimana.’
Come vedete e potete riscontrare il pacco con fiocchetto è completo e consegnato integro e senza il minimo segno di imperfezioni.
Dispiace che anche Il Fatto si muova a ridosso, magari con fini nobili, di questa vulgata, dalla quale sarebbe stato pregio non di poco differenziarsi in maniera netta, cosa che non fa.
Ma chiediamoci qual è l’obiettivo politico che i giornaloni vogliono perseguire.
In effetti è sin troppo facile da individuare talmente è scoperto.
Essi mirano, in ordine di importanza a
– Creare zizzania dentro il Movimento facendo apparire un linea politica dimostratasi vincente come perdente;
– Far apparire debole la posizione dei 5 Stelle rispetto a Salvini e creare dentro il Movimento ostilità verso la Lega;
– Creare difficoltà al Governo Conte;
– Rianimare, con la questione, strumentale, dei migranti, il PD esanime.
Ma se pensano di trovare dentro il Movimento – a partire da chi proviene da sinistra (così ancora viene definita) – dei servi sciocchi a loro uso e consumo, loro che sarebbero i furbetti e gli intelligentoni, gli ‘strateghi’ della sconfitta del Movimento per ritornare ai governi ‘tecnici’ del tandem PD-FI, ebbene si sbagliano di grosso e scopriranno, con ancor più sgomento di quello che hanno oggi, gli effetti devastanti per loro della miopia boomerang della loro ‘strategia’.
Ci aspetta un percorso di fuoco, ma riusciremo a cambiare l’Italia del regime ventennale PD-FI.
Come la cambiarono i nostri avi dopo la sconfitta del ventennale regime fascista, con l’avvento della democrazia , della Costituzione, della Repubblica Italiana.
Lo si sapeva che il M5S non avrebbe avuto vita facile ma i signori che ci hanno governato per venti anni ed oltre devono rassegnarsi e capire che se ne devono andare, che per loro è finito il tempo adi sfruttare e maciullare questa povera Italia .