“I porti resteranno chiusi per Ong e privati”.
Così Matteo Salvini, in merito alla gestione dei migranti.
Il ministro degli Interni ha continuato spiegando che d’ora in poi il problema dell’immigrazione riguarderà tutti i paesi europei e non sarà solo l’Italia a gestire al situazione da sola: “Noi non abbiamo mai negato il principio della solidarietà e della generosità. Semplicemente da questa settimana non la esercitiamo più da soli. Siamo un paese membro dell’unione europea che conta decine di altri membri e quindi la giornata di oggi significa che non siamo più soli. Noi facciamo il nostro com’è giusto che sia”.
Iniziano quindi i contatti con gli altri paese europei per gestire la crisi migranti: “La Spagna ha cominciato a fare il suo. Domani sentirò il ministro francese, il ministro tedesco. Risentiremo il governo maltese che ha avuto un comportamento inaccettabile. C’è un responsabilità da condividere”.
Il leader del Carroccio è convinto che la crisi va gestita dalle radici, quindi dall’Africa: “ Il problema va risolto al di là del Mediterraneo, quindi in Nord Africa. Conto di andarci entro la fine di questo mese con una missione risolutiva in Libia”.
Continua mostrando la sua solidarietà ai migranti, nonostante tutti gli insulti ricevi da parte del pubblico italiano: “ Sono contento che nessuno si sia fatto male, che non ci sia stata nessuna emergenza come paventata. Mi sono fatto carico di insulti, minacce e accuse di vario genere, ma sono contento del fatto che il governo, dopo anni di silenzio, abbia alzato la testa”.
Infine dichiara che nella riunione a cui si sta dirigendo si discuterà su come gestire i porti a seconda che a richiedere l’attracco siano Ong straniere piuttosto che navi della guardia costiera e delle missioni europee: “Non è possibile che solo la Guardia Costiera italiana e solo la Marina Militare italiana, con risibile partecipazione della missione, cosiddetta, europea, si faccia carico del pattugliamento e del salvataggio nel Mediterraneo”.
“L’obbiettivo – conclude – è arrivare a ridurre le partenze e, come ha espresso il governo belga, avere il Nord del continente africano, come paese di accoglienza e di selezione tra i rifugiati veri – che io ricordo che in Italia non sono più del 10% – e i rifugiati finti”-