La delega sulle Telecomunicazioni ai 5 stelle ha scatenato l’ira di Silvio Berlusconi nei confronti del suo alleato di centrodestra Matteo Salvini.
Ne parla Francesco Verderami sul Corriere della Sera.
Il leader del Carroccio avrebbe infatti promesso all’ex Cav che la delega sulle Tlc sarebbe andata alla Lega.
Ma così non è stato.
Il patron di Mediaset non piace l’idea che Luigi Di Maio, che si occuperà personalmente della delega, si possa scagliare contro l’azienda e “far chiudere” le sue tv. Ed è pronto ad accusare il leader dei grillini per conflitto d’interessi nel caso in cui la peggiore delle ipotesi dovesse verificarsi.
Quello che è accaduto è presumibilmente indice del fatto che l’alleanza tra le due forze politiche va via via assottigliandosi.
Per il leader di Forza Italia questa è il segno evidente del ‘tradimento’ di Salvini e del fatto che, per la Lega, la loro alleanza non è più strategica come un tempo, ma avrà un ruolo sempre più marginale.
Il lasciapassare che Berlusconi aveva concesso alla Lega per formare il governo era appunto garantito dalle assicurazioni in materia di giustizia e telecomunicazioni.
Cosa che gli era stata riconfermata da Giancarlo Giorgetti nei giorni precedenti alle nomine. Le cose sono andate diversamente.
La Lega ha dovuto cedere sulla delega dopo le forti pressione da parte dei pentastellati per ottenerla. Ed inutile è la “rassicurazione” che, si la delega andrà a Di Maio, ma poi tutto verrà affidato ai tecnici.
Gli elettori grillini non avrebbero mai perdonato al MoVimento di essere sceso a patti con Berlusconi, storico avversario politico, e di cedere proprio nel tema cruciale in cui l’hanno sempre combattuto.
Quello delle telecomunicazioni sarà infatti il banco di prova del tanto decantato ‘governo del cambiamento’. Almeno da parte dei pentastellati.