Inchiesta stadio Roma: il polverone alzato dai giornaloni mira a non far capire alla gente che li legge – sempre di meno – su carta e online cosa sia realmente successo e chi porti responsabilità penali, pur se in fase di accertamento.
Mira a raccontare che sono tutti uguali, che il M5S non si differenzia dalle altre forze politiche sul piano del comportamento morale. Il polverone mira a confondere, a non distinguere le responsabilità.
Le cose, come riporta Il Sole 24 Ore, al momento stanno così:
– Parnasi con altri cinque manager del suo gruppo imprenditoriale sono finiti in carcere;
– ai domiciliari sono stati mandati l’ex assessore del Lazio Michele Civita, Partito democratico, il vicepresidente del Consiglio regionale Adriano Palozzi, Forza Italia, e il consulente Lanzalone, scelto dal M5S per le sue competenze professionali di avvocato (ma che non ha nessun incarico nel M5S e lui stesso dichiara la sua indipendenza politica);
– In tutto gli indagati sono 24, tra i quali figurano anche Mauro Vaglio, presidente dell’Ordine degli avvocati di Roma candidato non eletto del M5S alle scorse elezioni, e l’avvocato Daniele Piva, anche lui candidato non eletto del M5S (che non hanno nessun incarico nel M5S), inoltre, Paolo Ferrara, capogruppo del M5S al Campidoglio (ottiene un «progetto di restyling del Municipio di Ostia» facendolo passare come una propria iniziativa), e Giampaolo Gola, assessore pentastellato del X Municipio di Roma (accusato di aver svenduto il suo ruolo per un incarico con l’As Roma o con il Coni).
Su richiesta immediata del M5S, Lanzalone si è dimesso subito dalla presidenza di ACEA, gli altri del M5S coinvolti come indagati si sono immediatamente autosospesi.
Gli unici politici agli arresti, domiciliari, risultano il PD Civita e il FI Palozzi.
Il Comune di Roma e la sua giunta non sono coinvolti.
La sindaca Raggi non è coinvolta.
Come vedete, i fatti dimostrano che agli esponenti del M5S più importanti a livello nazionale non può essere mosso alcun rimprovero, neanche sul piano solamente etico.
Il fatto di essersi fidati di una persona, l’avv. Lanzalone, che appariva condividere l’impostazione di rigore morale propria dei 5Stelle, non può essere una colpa, perché la responsabilità morale ricade su chi tradisce e non su chi viene tradito.
Si potrebbe tuttavia rimproverare di non aver fatto maggiore attenzione.
Ma qual è l’uomo superman che conosce in anticipo le cose e cosa frulla in testa, non dico al consulente, ma persino alla moglie, all’amico, al parente?
Infatti dal nostro punto di vista di cittadini e semplici uomini della strada è veramente importante che non ci siano comportamenti riprovevoli neanche sul piano etico per non dire sul piano penale, e che, se eventualmente ci fossero, si agisca immediatamente con rigore.
Esattamente come si è comportato il Movimento 5 Stelle.
Ma la cartina di tornasole vera si ha con la pratica politica delle iniziative legislative, cioè nel predisporre norme che prevedano: più risorse per le intercettazioni, gli agenti sotto-copertura da infiltrare nella pubblica amministrazione e lo stop alla prescrizione nel momento in cui inizia il processo.
Penso che tra non molto, come prevede il contratto di governo 5Stelle-Lega, queste iniziative legislative, diventeranno leggi dello Stato.
Questa sarà la credibilità, conquistata sul campo, dei 5 Stelle.
Nessuna indulgenza. Massimo rigore.