“È una vergogna. Lo ripeto: i giudici hanno detto che non c’entro”.
Così Virginia Raggi nel corso della puntata di ieri di “Porta a Porta” parlando dell’inchiesta sullo stadio della Roma.
La prima cittadina della capitale ha commentato su Facebook: “Questa sera ho voluto fare chiarezza: io, Roma e i romani siamo la parte lesa di questa vicenda”.
E ha precisato: “Sono stati arrestati l’ex assessore di Zingaretti, Michele Civita del Pd; il vice-presidente del consiglio regionale Adriano Palozzi di Forza Italia. E c’è chi scrive ‘sistema Raggi’.”
La sindaca di Roma ha scritto poi che “c’é un accanimento mediatico”.
“Non so se – ha continuato – perché sono donna o perché sono del MoVimento 5 Stelle. Sicuramente perché sono scomoda. Questa cosa deve finire. Io non sono lo sfogatoio di Italia!”
E ha annunciato: “Partiranno querele”.
Nel corso della trasmissione la Raggi ha detto di non avere “strumenti di ispezione e indagine” per stabilire se una persona sia completamente pulita.
Il metodo che abbiamo, ha spiegato, è quello ovvero quello in cui “ci basiamo su curriculum e capacità può portare dei problemi come nel caso Marra”.
Ma, ha sottolineato, “non si tratta di fragilità semmai di fragilità di sistema”.
Quanto a Luca Lanzalone, l’avvocato suo consulente ora agli arresti domiciliari, Raggi ha affermato che è un “professionista che ha portato brillantemente in porto il concordato” in una società di Livorno.
“Berdini – ha detto la sindaca – non ha firmato una sola carta. Per opporsi a un progetto bisogna produrre degli atti. Non c’è un atto. Per cui abbiamo chiamato Lanzalone che avevo incontrato prima per chiedere chiarimenti sul concordato preventivo”.
“All’indomani dell’arresto Marra ci fu uno scossone in consiglio” e Fraccaro e Bonafede “ci diedero un pò di supporto. Io chiesi di poter fare un approfondimento sul concordato preventivo in continuità” con Lanzalone che aveva lavorato al concordato a Livorno.
Qui non si tratta di movimenti o di partiti, lasciate governare una persona capace, unica fino a questo momento di dare l’anima per Roma. Pensate piuttosto al silenzio che avete avuto per le passate amministrazioni, che hanno portato la città di Roma alla totale rovina. Voi giornalisti del sistema, vergognatevi.