“È pronto un decreto per bonificare le discariche della Terra dei Fuochi“.
Lo ha detto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa in un’intervista a Fanpage.it ripresa dal Blog delle Stelle.
Il ministro ha spiegato che nella Terra dei Fuochi “la situazione è sicuramente migliorata rispetto a prima nell’azione che si è già fatta, ma non è risolta e si deve fare ancora tanto”.
“Quindi – ha aggiunto – è una situazione ancora al limite, per tale motivo credo che sussistano dal punto di vista giuridico tutti gli elementi per la decretazione d’urgenza, cioè un decreto legge.”
Per questo, ha fatto sapere Costa, sarà proposto al Consiglio dei Ministri “un decreto legge che tenga conto di questa situazione limite”.
Anzitutto questo decreto prevede la bonifica delle discariche che sono state scoperte, soprattutto quelle definite “orfane”, ovvero “quelle dove purtroppo non è stato individuato il colpevole o comunque il colpevole è stato individuato, ma è stato dichiarato insolvibile”.
Un altra questione da affrontare è quella dei roghi tossici. Anche questo un “problema non risolto”, secondo l’ex generale dei Carabinieri.
Il decreto legge che Costa ha in mente costerebbe circa 10-20 milioni di euro.
Costa ha anche parlato del rapporto con i comitati civici che si battono nella Terra dei Fuochi, che dovrebbe essere “di sana interlocuzione e di confronto, di sana orizzontalità istituzionale”.
Alla domanda su cosa pensa dell’inchiesta di Fanpage.it “Bloody Money”, Costa ha risposto: “uno dei grandi mali dell’Italia e uno dei canali criminalmente più persuasivi purtroppo è proprio collegato alla corruzione”.
“Ovvero – ha continuato – sia è più facile corrompere che ammazzare, la criminalità organizzata si muove sui canali della corruzione prima ancora che negli atti cruenti.
Nel contratto di governo, ha spiegato, c’è “una sana, buona e incisiva legge sulla corruzione che quindi taglia alle radici l’agire scorretto, infedele del dipendente pubblico”.