Stadio Roma, Di Maio a Pomezia: ‘Grande malinteso. Io sono tranquillo’

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“E’ un grande equivoco, è tutto un grande malinteso. Io sono tranquillo”.

Così Luigi Di Maio a Pomezia sulla vicenda dello stadio della Roma rispondendo ai giornalisti che chiedevano una sua dichiarazione.

Il leader 5Stelle, intervenendo sul palco, ha assicurato che “la prossima settimana ci sarà il taglio dei vitalizi agli ex parlamentari” e ha affrontato la questione lavoro: “In Italia non è mai stato fissato il livello di salario minimo, che significa che al di sotto di un certo prezzo un essere umano non lo puoi pagare perché ha delle esigenze per la sua famiglia e per se stesso che sono importanti”.

“Ma allo stesso tempo – ha aggiunto – paghiamo in questo Paese il costo del lavoro più alto che c’è. E questo costo del lavoro grava su chi dà lavoro: sui commercianti, sugli imprenditori, sui professionisti. E va abbassato. Perché questo significa un Paese in cui ci sono più risorse in circolazione, c’è gente che guadagna di più e facciamo girare l’economia per tutti”.

Nel corso del comizio a Pomezia Di Maio ha anche parlato di legge Fornero. Superarla, ha affermato, “significa fare una cosa molto semplice: non solo garantire a chi deve andare in pensione di andare in pensione. Ma ai giovani di entrare nel mondo del lavoro. Quella riguarda i giovani non gli anziani. Ci permette di fare un po’ di ricambio nella pubblica amministrazione per prepararci alle nuove sfide, che sono diverse da quelle di trent’anni fa”.

“Voi mi direte – ha proseguito – ‘ma dove li prendi tutti questi soldi? Prima di tutto fatemi dire una seconda cosa, a cui non abbiamo rinunciato, e si chiama reddito di cittadinanza” che “si ferma quando accetti una proposta di lavoro dallo Stato”.

“Questa cosa -ha continuato – si dice che non si può fare come la legge Fornero. Tante cose, dicevano, non si potevano fare. Al governo siamo arrivati”.

1 COMMENT

  1. Da dove si prendono queste coperture, la risposta è virtuale con il paragone nessuno pensava di andare al governo e ci siamo, però non ha detto dopo quanti anni c’è riuscito, diciamo pure così riuscito. Queste non sono opinioni pubbliche che possono mandarti o meno al governo, ma denari che non ci sono e neanche da dove prenderli dovuto in particolare al debito pubblico che aumenta sempre. Allora un padre di famiglia, definiamo chi rappresenta il governo, che non può illudere i propri figli promettendo miraggi, che in questo caso si son fatti partorire tutti figli deficienti.

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