Travaglio sull’inchiesta sullo stadio della Roma: ‘Nessuno del M5S ha preso soldi, mentre il nome di Sala è nelle carte: 50mila euro’

0
156
Travaglio-sull'inchiesta-sullo-stadio-della-Roma

“Al momento l’unico cambiamento che vedo è la conseguenza di questa indagine, cioè invece di sentir gridare al complotto giudiziario, alla giustizia a orologeria abbiamo visto le immediate dimissioni del presidente di Acea”.

Così Marco Travaglio sull’inchiesta sullo stadio della Roma a Otto e Mezzo rispondendo alla domanda se avesse visto il cambiamento del governo M5S-Lega della conduttrice Lilli Gruber.

“Per fortuna – ha proseguito il direttore del Fatto Quotidiano riferendosi a Lanzalone – non è stato difeso con il solito argomento che tutti sono innocenti fino alla sentenza di Cassazione, campa cavallo, ma è stato immediatamente dimissionato perché noi non sappiamo se l’accusa di corruzione regga perché lui probabilmente non era un pubblico ufficiale ma certamente si è posto in un conflitto di interessi macroscopico accettando incarichi professionali da un costruttore con il quale aveva mediato per conto del Comune per lo stadio”.

“Questo è l’unico cambiamento che vedo – ha aggiunto – per il resto purtroppo il rapporto politica-affari continua a destare scandalo, a rapporti incestuosi, anche grazie al fatto che noi non abbiamo le elementari conoscenze per stroncare sul nascere i conflitti di interesse”.

Travaglio ha poi replicato al giornalista di Repubblica Stefano Cappellini, il quale ha detto che “esiste una responsabilità politica perché Lanzalone è stato chiamato dai vertici del Movimento” e al giornalista de Il Giornale Stefano Zurlo, il quale ha detto che “la selezione della classe politica del M5S”, che “spesso si dimostra inadeguata” è “un problema drammatico”.

“Se si scoprisse che hanno preso dei soldi anche loro – ha ribattuto Travaglio – certamente perderebbero la verginità. Per il momento nessuno di loro ha preso soldi, almeno che risulti dalle carte. In compenso hanno nominato presidente di Acea non un’igienista dentale o un’olgettina, hanno nominato un professionista importante titolare di uno studio legale, che si era comportato molto bene a Livorno, dove aveva aiutato la giunta Nogarin a salvare la società municipalizzata dei rifiuti dal fallimento”.

“Secondo me – ha continuato – si era comportato bene anche sullo stadio della Roma, perché se avessero voluto agevolare il costruttore Parnasi la Raggi e i suoi collaboratori avrebbero dovuto stare fermi e non fare nulla, lasciare andare avanti l’iter che avevano avviato il governatore Zingaretti e il sindaco Marino, che avevano regalato a Parnasi la possibilità di costruire non solo lo stadio della Roma ma due torri e tutto intorno una gigantesca speculazione edilizia, commerciale e abitativa”.

“Perché viene chiamato Lanzalone? Perché la Raggi – ha spiegato Travaglio – non autorizza quel progetto se non viene dimezzata la cubatura ed eliminata quasi tutta la parte speculativa, lasciando lo stadio. Altrimenti lo stadio non si fa. Allora la Roma e Parnasi dicono ‘dovete pagare le penali’.
Viene chiesto aiuto a questo legale che ha fatto bene a Livorno, il quale se ne esce con una mediazione che alla fine trova un compromesso accettabile, che non è certamente un favore a Parnasi, perché Parnasi preferiva il progetto Marino-Zingaretti, che era il doppio da quello che era venuto fuori dalla mediazione Lanzalone”.

“Dov’è che casca Lanzalone? E’ che Lanzalone poi si mette in affari con Parnasi. E questo non lo può fare. Non so se è corruzione, è conflitto di interessi ed è giusto che se ne vada. Ma non è che hanno nominato uno preso dalla strada per gestire Acea” ha affermato il giornalista, che ha aggiunto:

“Il problema della selezione delle classi dirigenti è un problema gigantesco per i 5Stelle come per tutti gli altri partiti, dopodiché è vero che non è il primo a dimettersi, ma noi abbiamo avuto un governo che è espirato due settimane fa che si teneva dentro un indagato che si chiama Lotti e una signora in palese conflitto di interessi che si chiama Boschi”.

“Quindi – ha concluso – non dimentichiamoci mai da dove veniamo prima di dire ‘sono tutti uguali’, saranno tutti uguali quando li prenderanno con le mazzette in mano, per il momento non è questo il caso. Tant’è che i soldi sono finiti ad altri, anche se nessun giornale l’ha scritto: il nome di Sala è nelle carte, 50mila euro“.

Guarda il video sul sito di “Otto e Mezzo”…

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here