Paragone: ‘Le multinazionali della gig economy già minacciano il ministro Di Maio’

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“Le multinazionali della gig economy dichiarano guerra a Luigi Di Maio”.

Così Gianluigi Paragone in un video pubblicato sui social.

Il parlamentare 5Stelle ha detto che “la sfacciataggine della stampa italiana è tale per cui un decreto importante qual è il decreto dignità annunciato dal ministro Di Maio viene sottaciuto, viene nascosto nelle pieghe dei giornali, nelle scalette dei telegiornali, quasi fosse imbarazzante per loro sottolineare l’importanza che caratterizzerà i provvedimenti di questo governo in materia di lavoro”.

“Perché – ha spiegato – questo governo già fa capire qual è l’idea fondamentale dell’azione governativa in merito alle politiche del lavoro. E cioè che il lavoratore torna ad essere centrale; il lavoro non è occupazione; il lavoratore non è un soggetto interscambiabile, non è un numero, non è una matricola. Ma è un cittadino che stando alla Costituzione è titolare di diritti e di doveri. E quei diritti e quei doveri li devono riconoscere anche le multinazionali che operano attraverso anche piattaforme digitali”.

“Il decreto dignità – ha aggiunto l’ex conduttore della Gabbia – parte da questa concezione: il lavoratore non può vedersi sfilare i diritti fondamentali. Se lo devono mettere in testa anche i nuovi padroni del vapore”.

Paragone ha replicato al CEO di Foodora Italia Massimo Cocco, il quale aveva detto al Corriere della Sera che “se fossero vere le anticipazioni del decreto dignità” le piattaforme digitali sarebbero costrette ad abbandonare l’Italia.

“Cocco si metta in testa – ha ribattuto Paragone – che l’obiettivo del governo italiano non è che le piattaforme lascino l’Italia, quella è una scelta loro. L’obiettivo del ministro Di Maio è ridare dignità ai lavoratori”.

Cocco nell’intervista al Corriere aveva anche detto che “quella che filtra è una demonizzazione della tecnologia che ha dell’incredibile, quasi medievale”.

“Se c’è una cosa medievale – ha risposto il parlamentare 5Stelle – per usare il suo linguaggio in tutta questa economia della gig economy è il fatto che si sta tornando ad un concetto padronale del lavoro, quasi come si tornasse ad uno spirito feudale per cui c’è un padrone e tutti gli altri vengono sotto”.

“La modernità del M5S – ha sottolineato Paragone – non è una modernità che va a fregare i cittadini, come purtroppo ormai le multinazionali della Silicon Valley stanno facendo”.

Guarda il video:

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