Un censimento sui raccomandati della pubblica amministrazione e della Rai.
E’ questo uno dei censimenti politici da fare secondo Luigi Di Maio.
Il vicepremier, ospite martedì sera a Porta a Porta, ha precisato che non si tratta di un’azione intimidatoria “però se c’e governo del cambiamento dobbiamo ristabilire un pò di meritocrazia”.
Quanto alla proposta del censimento dei rom di Matteo Salvini, Di Maio ha osservato:
“Quando Salvini ha detto ‘non faremo censimenti, non schederemo le persone, mi ha fatto piacere che abbia corretto il tiro, perché secondo la nostra Costituzione i censimenti su base razziale non si possono fare”.
“Controlli per la sicurezza dei campi rom e dei bambini – ha proseguito – sono cosa diversa: il tema della sicurezza è importantissimo. Ma se si parla di censimenti su base razionale, no”.
Le parole del leader 5Stelle sul censimento sui raccomandati della pubblica amministrazione hanno suscitato polemiche nell’opposizione:
“Schedare i dipendenti Rai? Mai si erano sentiti toni del genere, così intimidatori, anche contro i dipendenti della pubblica amministrazione,” ha detto l’esponente dem Michele Anzaldi.
E il senatore del Pd Tommaso Cerno ha dichiarato: “Di Maio ha imparato in fretta la parola censimento da Salvini e non vedeva l’ora di usarla anche lui. Così il governo dei due mezzi premier ha ingaggiato una gara a chi censisce di più. Con la Lega decisamente avanti sugli inseguitori a Cinque stelle”.
Il ministro Di Maio da Vespa ha anche affrontato il tema immigrazione:
“Siamo compattissimi. È un tema che l’Italia ha affrontato con pazienza in questi anni, ma adesso la musica e cambiata. Nelle prossime settimane andremo ai tavoli europei, chiederemo una modifica del regolamento di Dublino. Nulla sarà più come prima”.
“Ora – ha continuato -ci sono porti aperti in Spagna e in Francia: ci hanno fatto la morale. Ora le Ong possono andare anche lì. È bastato dire qualche No ai tavoli europei. Con qualche sano No otterremo tanti Sì”.