Benzina, Di Maio: ‘Stiamo predisponendo il rinvio al primo gennaio 2019 dell’obbligo di fatturazione elettronica’

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Stiamo predisponendo il rinvio al primo gennaio 2019 dell’obbligo di fatturazione elettronica per le vendite di carburanti ai soggetti con partita Iva”.

Lo ha fatto sapere il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, che ha aggiunto: “Questa categoria si è trovata ad essere prescelta per ‘sperimentare’, in anticipo su tutte le altre, l’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica”.

“Nei prossimi giorni – ha proseguito – vogliamo avviare un tavolo tecnico al Mise con le federazioni dei gestori degli impianti di distribuzione dei carburanti (Figisc/Anisa – Confcommercio, Fegica – Cisl e Faib – Confesercenti), per scongiurare lo sciopero annunciato e per sviscerare il problema”.

“È stata lanciata una novità senza dare il tempo e gli strumenti per attrezzarsi. La data del primo di luglio, così come denunciato dai benzinai, non è realistica per il passaggio alla fatturazione elettronica. Il paradosso italiano è che questi strumenti vengono inventati per combattere gli evasori e puntualmente vanno a danneggiare quelli che le tasse le hanno sempre pagate,” ha concluso il vicepremier.

Le organizzazioni di categoria dei gestori degli impianti di rifornimentocarburanti, leggiamo su Repubblica, “valuteranno ‘già domani mattina’ se cancellare lo sciopero nazionale del 26 giugno dopo il rinvio prospettato da Di Maio. ”

“Siamo particolarmente attenti a questo tipo di dichiarazioni per noi è un segnale importante”, dicono dalla Fegica/Cisl, aggiungendo di “aspettarsi una convocazione” al Mise “per domani e ci auguriamo fortemente che questo possa accadere perché per noi la dichiarazione va nella direzione sperata”.

Angelo Cian, responsabile soluzioni gestionali e fatturazione elettronica di Zucchetti, una delle società che ha preparato la transizione, ha dichiarato in merito:

“Come Assosoftware abbiamo scritto una lettera chiedendo di evitare il rinvio: si genererebbe un rallentamento complessivo. Anziché prendere coscienza di questa nuova possibilità per le aziende, che offre il vantaggio di trasformare i processi in digitale, sarebbe un pericoloso segnale di resa e tutti aspetterebbero la successiva proroga”

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