Gli sono arrivate 90 multe in 2 anni.
Questo è il record raggiunto da Renato Cardone, un imprenditore pugliese.
Poi l’assurda scoperta: la sua identità è stata rubata da rom, che gli hanno intestato in totale 16 auto: Audi, Bmw, Punto, Focus, Jaguar, Volkswagen e tante altre.
In questo modo sfrecciavano incuranti delle sanzioni per la provincia di Roma, e in Toscana, Liguria e Puglia, accumulando verbali: dagli eccessi di velocità, all’entrata in aree Ztl, divieti di sosta, pedaggi autostradali.
E intanto a ricevere le multe, era Cardone.
“Se non fossi riuscito a fare annullare alcuni verbali e non avessi presentato i ricorsi solo per i punti, avrei già stracciato sette o otto patenti. Ma solamente di spese legali questa vicenda pazzesca mi è costata 10mila euro”.
Così l’uomo ha raccontato la vicenda paradossale che lo vede coinvolto. Ne parla Il Messaggero.
“L’ultimo che mi ha recapitato la Stradale – ha aggiunto – è da ben 5.016 euro. Lo hanno stilato dopo avere fermato sulla via Ardeatina un romeno alla guida di un veicolo senza assicurazione”.
I rom venivano poi interrogati e dichiaravano che la macchina non era intestata a loro e che gli era stata prestata: “Quell’uomo ha dichiarato agli agenti che io gli avevo prestato l’auto. La macchina è stata sequestrata, il romeno lasciato andare e io eccomi con l’ennesima multa da contestare. Ma mi hanno detto che se pago presto mi scontano duemila euro. Assurdo”.
L’imprenditore è esasperato da questa situazione, e, fortunatamente, sta ricevendo aiuto al vice-prefetto di Roma a combattere l’organizzazione criminale che c’è sotto questa vicenda:
“Non riesco a capire che cosa si aspetti ad aprire un’unica grande inchiesta che faccia luce sull’organizzazione che si è servita dei miei dati personali, perché è chiaro che si tratta di una banda con base a Roma e nel Lazio e che si avvale spesso delle stesse agenzie di pratiche auto o di intermediari per effettuare i passaggi di proprietà fasulli a nome mio”.
Il suo legale adesso chiederà al giudice di depennare il ‘fantomatico parco auto’ di Cardone dal Pra, perché se lo facesse lui stesso, starebbe ammettendo che sono effettivamente sue. E intanto è in attesa di un aiuto anche dal Ministero dei Trasporti.