Sono stati pignorati i conti di Forza Italia e in cassaforte sono rimasti 952 euro.
Lo riporta Franco Bechis in un articolo per Il Tempo.
Il giornalista spiega che ci sono ancora 113 mila italiani che hanno preso la tessera di Forza Italia, ma “non debbono crederci tantissimo, perché solo la metà di loro al momento della dichiarazione dei redditi ha deciso di donare a Forza Italia il 2 per mille delle tasse che comunque debbono pagare”.
“Il 13 giugno scorso – prosegue l’ex vicedirettore di Libero – nell’ ultima riunione del comitato di presidenza del partito guidato da Silvio Berlusconi, sul due per mille si sono strigliati i responsabili del territorio, perché delle due l’ una: o quelle tessere sono inventate e costruite a pacchetti come si faceva nella prima repubblica per tenere in vita potentati (si fa per dire ormai) locali, o quel due per mille si è preso davvero sotto gamba tanto che nemmeno i militanti più stretti si sforzano di mettere la loro firma in calce alla dichiarazione dei redditi”.
Questo è un segnale allarmante per il partito di Silvio Berlusconi, anche perché quei soldi, osserva Bechis, sono “essenziali”.
Infatti nella nota integrativa al bilancio 2017, il tesoriere di Fi Alfredo Messina ha ricordato che il partito non è mai entrato in possesso di 1.241.471 euro in quanto la somma risulta “totalmente pignorata presso il ministero dell’Economia e delle finanze da vari creditori del nostro Movimento”.
Quanto alla liquidità sui conti correnti bancari e postali, fa sapere Bechis, a fine 2017 arrivavano a quasi un milione di euro, per lla precisione 960.874 euro.
Ma anche quei beni sono stati pignorati, per un totale di più di 2,5 milioni di euro. E, ha spiegato, i creditori non hanno ancora finito.
Per questo motivo il tesoriere azzurro ha dovuto chiedere all’ ex Cav un contributo personale.
Il problema è che per legge non si può elargire un contributo superiore ai 100mila euro, perciò B. ha concesso una fideiussione di 3 milioni di euro.
