Diego Fusaro replica a Roberto Salvini sul caso delle atlete italiane nere che hanno vinto una medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo di Tarragona nella staffetta 4×400.
La vittoria delle quattro ragazze di colore è stata strumentalizzata da parte dei media e delle sinistre, che hanno contrapposto la foto che ha fatto il giro dei social alla kermesse leghista che si è tenuta ieri a Pontida.
Saviano ha esultato su Twitter: “Ai #GiochidelMediterraneo oro italiano nella 4×400 grazie a Libania Grenot, Maria Benedicta Chigbolu, Ayomide Folorunso, Raphaela Lukudo. I loro sorrisi sono la risposta all’Italia razzista di Pontida. L’Italia multiculturale nata dal sogno repubblicano non verrà fermata.”
La replica di Fusaro è arrivata su Facebook:
“Giubiliamo per la vittoria delle quattro atlete italiane. Ma celebrarle non in quanto vittoria italiana, bensì in quanto aventi la pelle nera, come ha fatto il bardo cosmopolita dal sontuoso attico di Nuova York, significa cadere nella discriminazione al rovescio. Che è anch’essa una forma di razzismo,” ha scritto il filosofo.
I giornali hanno dato grande risalto anche al tweet (con soli 14 retweet) di Oriana Cerbone, archeologa e candidata alla Camera con Potere al Popolo alle elezioni del 4 marzo:
“Realtà 1 – #Salvini 0. È davvero il caso di dire #primaleitaliane! Sono fiera di essere rappresentata da queste stupende atlete. La realtà supera la fantasia e spesso sa essere migliore #medagliadoro #4×400 #staffetta #ciaone #Pontida18”.
Anche Matteo Salvini ha commentato la vittoria delle quattro atlete:
“Bravissime, mi piacerebbe incontrarle e abbracciarle”.
“Come tutti – ha aggiunto il ministro dell’Interno – hanno capito il problema è la presenza di centinaia di migliaia di immigrati clandestini che non scappano dalla guerra e la guerra ce la portano in casa, non certo ragazze e ragazzi che, a prescindere dal colore della pelle, contribuiscono a far crescere il nostro Paese. Applausi ragazze”
E’ vecchia “aveva creato 1 milione di posti di lavoro”, già l’ha detta Berlusconi. Renzi di un’altra fregnaccia più credibile.