Stadio Roma, Anzaldi: ‘Il centro della presunta corruzione era il M5S’. Ma è una fake news

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Ennesima fake news ai danni del M5S sul caso dello stadio della Roma.

L’esponente del Pd Michele Anzaldi ha scritto su Facebook che “il centro della presunta corruzione era il M5S” e che questo è “il quadro che viene fuori dagli interrogatori dell’imprenditore Parnasi, che aggravano ancora di più la posizione del partito di Di Maio e Bonafede”.

Il deputato dem ha poi sottolineato che “a decidere sullo Stadio era il Campidoglio a guida M5s, non altri partiti, ed è stata proprio la Giunta Raggi, insieme a Lanzalone, a stravolgere il progetto della Giunta Marino, venendo incontro alle richieste dell’imprenditore“.

“Le attenzioni economiche di Parnasi per Lanzalone – ha proseguito – derivano dal fatto che l’avvocato, su esplicita indicazione della sindaca Raggi, era il referente del Campidoglio a guida cinquestelle sulla procedura dello Stadio, ovvero il punto focale degli interessi di Parnasi.”

E ancora: “Alla fine il risultato è stato: meno opere pubbliche per i cittadini, più consulenze per chi gestiva la partita a nome della Giunta.”

Anzaldi però è stato smentito dal consigliere comunale di Roma Pietro Calabrese, che ha spiegato:

“Abbiamo revisionato il progetto in base alla sostenibilità del quadrante. Ne è scaturito il taglio della metà delle cubature deliberate dal Pd, circa 800 milioni di euro di mancato guadagno per Parnasi. Ma per il Pd siamo andati incontro alle sue richieste”.

“Per cui, – ha continuato – seguendo il più audace ribaltamento dei più elementari fondamenti della logica, secondo i maggiori capaci dei disastri Pubblici se fossimo riusciti a tagliare ogni metro cubo concesso in più dalla delibera Caudo-Marino, l’imprenditore avrebbe fatto talmente tanti salti di gioia da riconoscere a Lanzalone chissà quante tonnellate di lingotti in oro zecchino”.

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