Liliana Segre: ‘Ho sempre creduto poco nell’Europa unita. Ci ha lasciato soli di fronte ai migranti’

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“Ho sempre creduto poco nell’Europa unita. Ci ha lasciato soli di fronte ai migranti”.

Così la senatrice a vita sopravvissuta ad Auschwitz Liliana Segre rispondendo ad una domanda se fosse preoccupata dai nazionalismi posta dal conduttore de L’Aria che Tira nel corso della trasmissione.

La senatrice, collegata con lo studio, ha affermato:

“Devo dire la verità: avendo vissuto una lunga vita e avendo anche studiato parecchio la storia d’Europa posso dire che ho sempre creduto poco all’Unione Europea perché questi paesi riuniti insieme per la buona volontà di tanti personaggi del passaggio che hanno provato a fare l’Europa unita in realtà avevano poco da spartire l’uno con l’altro”.

“Questo – ha proseguito Segre – si è visto ultimamente in modo plateale col fatto che molto presto davanti al problema dell’esodo dell’immigrazione molti di questi Stati hanno chiuso i confini subito, hanno messo le guardie armate, hanno messo fili spinati, hanno messo fili spinati mentali soprattutto nelle persone”.

“Visto che lei ha chiesto il mio parere, io non mi sono mai occupata di politica sono entrata da vecchissima in Senato, – ha proseguito – posso dire ciò che ho sempre pensato, cioè che ho sempre poco creduto all’Europa unita e che adesso c’è la prova”.

“Che Salvini poi cavalchi questa sensazione – ha continuato – lui è un uomo di parte e fa il suo lavoro politico”.

L’Europa, ha detto ancora Segre, “ci ha lasciato soli per troppo tempo e ha permesso infatti le paure e ha permesso che l’Italia come primo porto, come geograficamente più vicina all’Africa, diventasse una meta ambita per questi disperati che fuggono”.

“E quindi – ha concluso – è logico che Salvini, che è un uomo politico non indifferente faccia il suo lavoro e approfitti del fatto che l’Europa ci ha lasciato soli”.

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