Di Maio: ‘Prima spendevano miliardi per aiutare banche e lobby dell’azzardo. Ora miglioreremo la vita dei cittadini’

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Il Decreto Dignità è il primo passo che indica la direzione che il governo Conte seguirà.

Se prima infatti lo Stato spendeva miliardi di euro per salvare le banche e per aiutare le lobby dell’azzardo, ora i 5Stelle hanno cambiato le priorità e spenderanno i soldi per migliorare la vita dei cittadini.

Lo ha scritto Luigi Di Maio in un post pubblicato sul Blog delle Stelle.

Il fatto che il Decreto Dignità sia attaccata da destra e sinistra “con le più fantasiose motivazioni possibili”, ha osservato il vicepremier, “è il segnale che siamo sulla strada giusta”.

“Da un lato – ha spiegato – abbiamo il partito che ha devastato i diritti sociali dei lavoratori con l’introduzione del Jobs Act (leggete per esempio cosa scrive il Presidente della Regione Toscana per spiegare il caso Bekaert e che è passato alla storia per il condono miliardario della vergogna ai signori delle slot machines)”.

E dall’altro c’è Berlusconi che si dice preoccupato per gli imprenditori:

“Lui che ha creato Equitalia che ha devastato la piccola e media impresa italiana si preoccupa per un provvedimento che elimina adempimenti burocratici folli come lo spesometro, il redditometro e lo split payment per le partite iva?”, si è chiesto Di Maio, che ha aggiunto: “Certo che no, è preoccupato perché non tuteliamo le lobby del gioco d’azzardo tanto care alle sue televisioni”.

Infatti con il divieto di pubblicizzare il gioco d’azzardo le tv “perderanno dei soldi, ma lo Stato ha il dovere di tutelare prima di tutto i suoi cittadini”.

Il leader 5Stelle ha quindi citato alcuni dati drammatici:

“Un milione di persone malate di azzardopatia sono una ragione più che sufficiente per intervenire subito e con misure drastiche, infatti tutte le associazioni che si occupano di questi temi sociali sono al settimo cielo”.

“Dire che il Decreto Dignità danneggia gli imprenditori perché tutela i lavoratori – ha proseguito Di Maio – vuol dire continuare a ragionare con logiche vecchie. Abbiamo messo un freno al precariato perché stava rendendo insopportabili le condizioni di vita per tantissime persone.

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