“Per Ronaldo 400 milioni, agli operai solo calci nei c…”
Lo si legge in un manifesto affisso dagli esponenti dei Si Cobas e dai cinque ex operai sul muro di recinzione dello stabilimento Fca di Pomigliano d’Arco.
Il licenziamento dei cinque ex lavoratori dello stabilimento era stato sentenziato dalla corte di Cassazione nelle scorse settimane.
E sull’acquisto di CR7 da parte della Juventus ha protestato anche l’USB (Unione sindacale di base) di Melfi a proposito dello stabilimento Fca della Basilicata.
“È inaccettabile che mentre ai lavoratori di Fca e Cnhi l’azienda continui a chiedere da anni enormi sacrifici a livello economico la stessa decida di spendere centinaia di milioni di euro per l’acquisto di un calciatore,” si legge in una nota diffusa dal sindacato.
“Ci viene detto – prosegue la nota – che il momento è difficile, che bisogna ricorrere agli ammortizzatori sociali in attesa del lancio di nuovi modelli che non arrivano mai”.
“E mentre gli operai e le loro famiglie stringono sempre più la cinghia la proprietà decide di investire su un’unica risorsa umana tantissimi soldi,” aggiunge l’Usb.
Poi la domanda: “È giusto tutto questo?, è normale che una sola persona guadagni milioni e migliaia di famiglie non arrivino alla metà del mese?”
“Siamo tutti dipendenti dello stesso padrone – si legge ancora nella nota – ma mai come in questo momento di enorme difficoltà sociale questa disparità di trattamento non può e non deve essere accettata”.
“Gli operai Fiat hanno fatto la fortuna della proprietà per almeno tre generazioni, arricchiscono chiunque si muova intorno a questa società, e in cambio hanno ricevuto sempre e soltanto una vita di miseria,” fanno sapere.
“La proprietà dovrebbe investire in modelli auto che garantiscano il futuro di migliaia di persone piuttosto che arricchirne una soltanto, questo dovrebbe essere il fine di chi mette al primo posto gli interessi dei propri dipendenti, se ciò non avviene è perché si preferisce il mondo del gioco, del divertimento a tutto il resto,” conclude l’Usb.