Alessandro Di Battista contro le “scorte pazze“, una storia che l’ex parlamentare 5Stelle definisce una “vergogna tutta italiana”.
“Non si tratta – spiega su Facebook – solo di sprechi, si tratta di privilegi e di forze dell’ordine sottratte al loro compito: quello di difendere i cittadini, non i ‘potenti’.”
Di Battista cita poi alcuni dati: “Ci sono 560 persone sotto scorta in Italia, 165 in Francia, 40 in Germania e 20 nel Regno Unito”. Questo è “vergognoso”, commenta, precisando che mentre “magistrati e giornalisti minacciati ne hanno tutto il diritto”, lo stesso non si può dire per i direttori di La Repubblica, La Stampa, Libero o Il Giornale, o Bruno Vespa.
“Ma stiamo scherzando? – continua – con quel che guadagnano se la pagassero da soli la scorta”.
Poi l’ex deputato passa ai politici:
“La Boschi sotto scorta? Gasparri? Capisco che scrivere quelle scemenze su twitter l’abbia reso antipatico ma uno come lui merita al massimo un vaffanculo per strada, nulla di pericoloso insomma”.
E ancora: “E poi ‘ciaone’ Carbone sotto scorta? Io mica lo sapevo. Fatemi capire vengono scortati perché stanno sui coglioni agli italiani?”
“E poi – si chiede Di Battista – ad un magistrato come Ingroia viene tolta?”.
“Siamo seri, Ingroia può stare simpatico o meno (per me la sua entrata in politica è stato un grandissimo errore e lo sa bene anche lui) ma ha indagatato, avendo ragione tra l’altro, sulla trattativa Stato-Mafia, trattativa reale, vera, accaduta”, osserva l’esponente pentastellato, che aggiunge: “Avrò fatto centinaia di comizi facendo spesso una battuta sulla scorta della Boschi (‘non serve a difendere lei dai cittadini ma noi da lei’) ma adesso basta”.
Di Battsta conclude con un appello a Matteo Salvini:
“Gli oltre 2000 agenti impegnati in questa roba hanno il diritto di fare il loro lavoro. Non sono entrati in Polizia per scortare i responsabili del declino dell’Italia. Salvini ha il dovere di intervenire immediatamente!”
Posso essere anche d’accordo per questi privilegi privi di necessità, ma, finora, stiamo sempre come gli scemi a dire le stesse cose, approfittatori, come lui stesso il di cui partito contro le pensioni di privilegio che lui ne usufruisce a giovanissima età. ancora ma dovrebbero imboccarsi le maniche e realizzare quanto promesso con tanto vociare in pre elezioni. Un governo fossilizzato solo e assolutamente sugli immigrati che non tolgono e non danno niente al paese e tutto il resto quando ce ne interessiamo? Campa cavallo che l’erba cresce.
Salvini ascolta il Di Battista, è ora di finirla con lo sprego di denaro pubblico per le scorte non dovute. Allora a voi del governo del cambiamento, occorre non una scorta, ma un intero esercito per quelle cose giuste che state facendo. Auguri e buon lavoro.
D’accordo con Di Battista; ma a quello che so, le scorte non è Salvini che può deciderle, ma una speciale commissione. È uno dei tanti privilegi all’italiana.
È una storia surreale. Prima aizzano la gente contro politici, sindacalisti, giornalisti. Suscitano contro queste persone odio indicibile, tanto se ne può leggere pure sui commenti social! Cominciano ad apparire minacce di morte sui muri, senza dire le molestie personali telefoniche. Il personaggio minacciato e colpito dalla campagna di odio si rivolge alla Polizia. E a chi altri se no. La Polizia fa rapporto alla Commissione prefettizia e questa stabilisce per la scorta, poi per toglierla si deve fare l’accertamento al contrario. Chi si è dimenticato il caso Marco Biagi, dove gli era stata negata la svolta è fu assassinato dalle Brigate Rosse. Per aver chiesto la scorta L’allora ministro Scajola do aveva definito “rompicoglioni”, ciò, giustamente, gli costò il ministero.