Boschi contro Di Maio sul Decreto Dignità: ‘Non capisce le note o non le legge’. La replica del ministro Lezzi

“Di Maio non capisce le note o non le legge”.

Così l’esponente Pd Maria Elena Boschi contro Di Maio sul Decreto Dignità in un’intervista al Messaggero.

“Le relazioni tecniche – ha affermato – fanno parte dei decreti. È compito di un ministro almeno leggersi le relazioni prima di firmare un decreto”.

“Non avendo letto la relazione tecnica Di Maio, – ha continuato Boschi – anziché assumersi la responsabilità dei suoi errori ha dato la colpa a tecnici e funzionari pubblici, tanto che il Mef si è sentito in dovere di rispondere”

Il ministro del Mezzogiorno Barbara Lezzi ha preso le difese del vicepremier con un affondo contro Boschi:

“Dall’alto della sua competenza, – ha scritto Lezzi su Facebook – la Boschi, avrebbe dovuto ‘far capire’ o ‘far leggere’ ai suoi familiari le note e le relazioni allegate ai bilanci di banca Etruria in cui si scriveva che ‘non ha rinnovato bond istituzionali in scadenza nel 2013 per 125 milioni e ha anticipato per altri 161 milioni il riacquisto di bond dalla clientela istituzionale che scadranno in futuro’.

L’esponente 5Stelle ha aggiunto che siccome Banca Etruria, in cui il padre della Boschi è stato prima amministratore poi vicepresidente, “non poteva fare a meno di forme di finanziamento decise di rifilare ai piccoli risparmiatori i bond di casa Etruria tra cui ovviamente i subordinati”.

“La Banca nel bilancio definisce così quella che diventerà una truffa in piena regola: ‘la granularizzazione della raccolta’,” ha spiegato Lezzi, aggiungendo che quindi “la raccolta non è più prevista da pochi investitori istituzionali ma da tanti piccoli risparmiatori ignari”.

“La ‘competente’ Boschi, – ha attaccato ancora Lezzi – nell’estremo tentativo di difendere se stessa e famiglia, si permise persino di definire quei piccoli risparmiatori truffati come speculatori”.

E ha concluso: “Facciamo a meno di queste competenze e soprattutto ne fanno volentieri a meno gli italiani”.