Salvini replica a Saviano su Facebook dopo l’ennesimo attacco dell’autore di Gomorra sempre sul social network.
Saviano nel pomeriggio di ieri ha pubblicato la foto di due migranti annegati e ha commentato: “ASSASSINI! Ministro della Mala Vita, sui morti in mare parla di ‘bugie e insulti’, ma con quale coraggio? Confessi piuttosto: quanto piacere le dà la morte inflitta dalla guardia costiera libica, sua (mi fa ribrezzo dire “nostra”) alleata strategica?”.
E ancora: “Lei che sottolinea continuamente di essere padre, ‘da papà’ quanta eccitazione prova a vedere morire bimbi innocenti in mare? Ministro della Mala Vita, l’odio che ha seminato la travolgerà”.
Quest’odio, ha aggiunto lo scrittore, travolgerà anche gli “imbelli a 5stelle”, e “l’impresentabile Toninelli, sodale del Ministro degli Interni in questa tetra esaltazione della morte degli ultimi della Terra”.
Noi, ha continuato, “abbiamo il dovere di ricordare i nomi di coloro i quali hanno legittimato questi assassini”, così come “ricordare i nomi degli influencer cialtroni finanziati da Mosca, di quelli che all’occorrenza spacciano fake news ed elaborano teorie del complotto”.
“I vostri nomi li conosciamo bene,” ha continuato.
La replica di Salvini è arrivata a stretto giro: “Il ‘signor’ Saviano mi dedica queste frasi: ‘Ministro della Mala Vita, quanto piacere le dà veder morire bimbi innocenti in mare? Ministro della Mala Vita, l’odio che ha seminato la travolgerà’,” ha scritto, chiedendo ai propri fan come dovrebbe rispondergli. “Merita al massimo una carezza e una querela,” ha concluso.
Saviano ha poi ribattuto alla replica di Salvini affermando che “delle tante querele annunciate (con questa sarebbero quante: quattro? Cinque? S’è perso il conto) ad oggi non ne è arrivata nessuna… come sempre, solo chiacchiere”.
Quanto alla “carezza” di Salvini, Saviano ha commentato: “E poi mi dica, cos’è questa ‘carezza’? Perché usa questo eloquio mellifluo, a voler pensar male direi quasi mafioso?”
Saviano invece di perdere tempo con le arringhe a Salvini, pensa ad aiutare i tuoi compaesani che non ne possono più dei tuoi inutili insulti.