“La notizia della tragedia di Atene è già in fondo ai principali siti di informazione italiana. Eppure i cadaveri sono ancora caldi”.
Lo scrive su Facebook Alessandro Di Battista che spiega il funzionamento della comunicazione moderna:
“immagini di devastazione sparate qua e là, conta dei morti, frasi di circostanza di qualche politico e poi via, si volta pagina. ‘The show must go on’ e con esso devono continuare ad imperversare gli stessi personaggi che sono responsabili di una miriade di disastri ma che rischiano poco dai consigli di amministrazione di quelle banche d’affari che hanno ormai sostituito la democrazia (e qualcuno osa scandalizzarsi per le frasi di Davide Casaleggio sul Parlamento e la democrazia diretta…ipocriti!)”.
L’ex deputato 5Stelle spiega che “salvo rare eccezioni (ottimo pezzo di Fubini sul Corriere della Sera) l’informazione moderna sa fare per lo più resoconti scandalistici, in fin dei conti soltanto apparentemente dissimili dai plastici di Vespa”.
“E gli intellettuali progressisti? Figuriamoci, – aggiunge – concentrati a parlare dell’accoglienza ad ogni costo si sono trasformati nei migliori alleati del sistema, quel sistema che impoverisce il sud Italia, la Grecia o l’Africa nello stesso identico modo: con il primato della finanza sulla politica, con la corruzione (o cooptazione o con grandi consulenze) delle classi dirigenti, con le guerre d’invasione, siano esse portate avanti dai droni o dalle politiche turbo-capitaliste del Fondo Monetario Internazionale, covo di strozzini in giacca e cravatta”.
Il problema di Atene, continua Di Battista, sono le politiche di austerità che hanno costretto il governo “a tagliare in maniera pesantissima lo stato sociale. Con l’ultima manovra imposta da Bruxelles sono stati tagliati 34 milioni di euro all’aera di sorveglianza anti-incendio. Conseguenze? Meno mezzi e meno uomini”.
L’esponente 5Stelle conclude con un monito al Ministro dell’economia Giovanni Tria, affinché “valuti attentamente i risultati dell’ubbidienza ad ogni costo all’Europa!”