Roberto Saviano indagato per diffamazione dalla procura di Roma in seguito alla denuncia presentata dal ministro degli Interni Matteo Salvini il 19 luglio scorso.
Secondo quanto riportato dai media l’iscrizione al registro degli indagati viene definita come “atto dovuto”.
Nella denuncia il ministro dell’Interno fa riferimento ad una serie di affermazioni fatte da Saviano nell’ultimo mese che sarebbero “lesive della sua reputazione e del ministero dell’Interno stesso”.
Nell’atto depositato in questura a Roma, Salvini cita alcuni post, anche in formato video, pubblicati dall’autore di Gomorra su Facebook.
In particolare il 21 giugno Saviano ha definito Salvini come “ministro della malavita”, aggiungendo: “le mafie minacciano. Salvini minaccia”.
Dopo aver appreso di essere stato querelato giovedì scorso, Saviano aveva commentato su Facebook:
“Il Ministro della Mala Vita si è deciso a querelarmi. Non ho avuto alcuna comunicazione ufficiale, quindi non so ancora chi sia il magistrato incaricato delle indagini, ma posso assicurare che appena lo saprò chiederò di essere interrogato.”
E aveva chiesto ai propri fan sul social network di stare con lui in questa battaglia in quanto “dietro l’angolo c’è la Russia di Vladimir Putin, modello del ministro della Mala Vita che, come è noto, ha spesso portato alle estreme conseguenze il contrasto al dissenso”.