Decreto Dignità, Di Maio: ‘I contratti a tempo indeterminato stanno tornando di moda’

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Con il Decreto Dignità “vengono incentivati i contratti a tempo indeterminato, i quali dovranno essere obbligatoriamente almeno il 70% per ogni azienda”.

Lo ha scritto Luigi Di Maio in un post per Il Blog delle Stelle.

Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico ha spiegato che “stanno cercando di delegittimare il Decreto Dignità in tutti i modi”.

“Adesso – ha proseguito – inizia a girare la voce che aumenterà la percentuale di contratti precari a disposizione di una singola impresa sul totale dei suoi dipendenti”. Ma “è tutto falso e ve lo spieghiamo in maniera molto semplice: – ha aggiunto – prima del decreto su 100 lavoratori l’impresa poteva assumerne 20 con contratti a termine, ma quanti ne voleva con contratti in somministrazione”.

Di Maio ha fatto notare che si trattava di “un vincolo di fatto facilmente aggirabile per abusare del precariato”. E infatti “non c’erano limiti al cosiddetto lavoro interinale”.

E ha fatto sapere che sarà mantenuto il limite dei 20 contratti a termine. Al tempo stesso ci sarà un emendamento di maggioranza per limitare anche il numero dei contratti in somministrazione, che non potranno superare il 30% del totale.

“Se il 10% fosse occupato dai contratti a termine quello interninali non potrebbero superare il 20%,” ha osservato Di Maio, secondo il quale il miglioramento è “enorme”.

“Si passa da una situazione in cui un’azienda poteva assumere tutti i lavoratori con contratti precari – ha continuato – ad una in cui il contratto stabile sarà quello maggiormente utilizzato”.

“Basta falsità sul nostro decreto. La stabilità del posto di lavoro sta tornando di moda,” ha concluso.

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