“Se la Vigilanza non ratificherà l’elezione di Marcello Foa alla presidenza della Rai, il medesimo Foa – in quanto consigliere anziano – continuerà a presiedere il cda Rai fin tanto che in Vigilanza non si sboccherà la situazione”.
Così il senatore del M5S Gianluigi Paragone in un’intervista rilasciata a La Repubblica.
Alla domanda se questo sia un “modo per aggirare la volontà del Parlamento”, Paragone ha risposto: “Ma figuriamoci. Succede in tutti i consigli di amministrazione che la presidenza – in attesa di alcuni passaggi formali – tocchi al consigliere anziano. Non è colpa mia se il più anziano nel cda Rai è proprio Foa. Evidentemente la fortuna aiuta gli audaci”.
E ha poi ribadito: “Fin tantoché la Vigilanza non si esprimerà, Foa presiederà il cda come consigliere anziano. Sono i tempi della politica. Bisogna aspettare che la politica faccia maturare il quorum qualificato. Nel frattempo resta tutto così. Certo non non chiederemo a Foa di dimettersi”.
Quanto alla scelta di Marcello Foa come nuovo presidente Rai, Paragone ha affermato che è “un nome di altissimo profilo”, che “è stato indicato dal governo ed eletto in cda”.
“Certo, che poi tocchi proprio a lui presiederlo è una coincidenza buffa, ma così dice la legge, e pazienza se c’è qualcuno che non è d’accordo,” ha aggiunto il senatore pentastellato.
Sul mancato accordo per la nomina di Foa, Paragone ha commentato: “Questi non solo altro che capricci di Forza Italia. E le forze politiche serie e responsabili non cedono certo ai capricci. Noi di sicuro su Foa non molliamo. Per passare magari a una copia sbiadita di Foa come Giampaolo Rossi”.
Paragone ha fatto anche sapere che fintantoché la nomina di Foa non passa in Vigilanza, lo stesso “non può prendere gli emolumenti del presidente”.