Nel suo editoriale di oggi Marco Travaglio torna sul caso della mancata nomina di Marcello Foa a presidente Rai.
Il giornalista scrive che “come ha ricostruito Fabrizio D’Esposito, il no di FI a Foa non l’ha voluto B., che anzi sul letto di dolore del San Raffaele s’era convertito al sì: gliel’hanno imposto Letta&Tajani, i due tordi che si credono colombe”.
“Il primo” spiega Travaglio “ha detto a B. che, cambiando idea, avrebbe ‘perso la faccia’, come se ne avesse mai avuta una. Il secondo gli ha ricordato di essere il vicepresidente di FI (cosa di cui nessuno si era accorto) e ha minacciato le dimissioni (di cui nessuno si sarebbe accorto)”.
“Così il pover’ometto” continua il direttore del Fatto Quotidiano “ha dovuto comunicare di aver ‘preso atto’ della decisione del partito e di averla ‘naturalmente condivisa’, sconcertando quanti pensavano che chi condivide non prende atto e chi prende atto non condivide”.
Ma la verità secondo Travaglio è un’altra, ovvero che a B. “del presidente Rai non frega niente, specie ora che quella carica conta poco o nulla”.
“Di più:” aggiunge “a B. non frega niente neppure della idee del presidente Rai. Anzi, per dirla tutta: a B. non frega niente delle idee, punto. Infatti ha sempre preferito i servi sciocchi ai berlusconiani intelligenti e dunque incontrollabili, tipo Vittorio Feltri”.
Leggi l’articolo di Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano…
Anche travaglio sta diventando peggio delle P…forse lo era già, ma ora tutto e il contrario di tutto, pur di compiacere il suo partito di riferimento… senza pudore
Caro Rinaldo, non sono d’accordo con te sul tuo giudizio a Travaglio, è troppo facile scrivere parole di indignazione. Meno chiacchiere e più riflessiene ed impegno, di questi tempi soprattutto nello scritto, tanto prima o poi la verità viene a galla!!! Buona giornata.
…… è il caso di dire: meglio vivere un giorno da Leone che (ancora) qualche giorno da pecora, Rinaldo caro.