Toninelli: ‘I vertici di Autostrade per l’Italia devono dimettersi’

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I vertici di Autostrade per l’Italia devono dimettersi prima di tutto. E visto che ci sono state gravi inadempienze, annuncio fin da ora che abbiamo attivato tutte le procedure per l’eventuale revoca delle concessioni, e per comminare multe fino a 150 milioni di euro”.

Così il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli in un post pubblicato sulla propria pagina Facebook.

“Oggi” ha fatto sapere “sarò tra le macerie macchiate di sangue e provo rabbia perché in un Paese civile non si può morire per un ponte che crolla. Lo voglio ribadire con ancora più forza: chi ha colpe per questa tragedia ingiustificabile dovrà essere punito”.

Poi si è scagliato contro le società che gestiscono le nostre autostrade, alle quali “sborsiamo i pedaggi più cari d’Europa mentre loro pagano concessioni a prezzi vergognosi”.

“Incassano miliardi, – ha aggiunto – versando in tasse pochi milioni e non fanno neanche la manutenzione che sarebbe necessaria a ponti e assi viari”.

Oltre alle dimissioni dei vertici di Autostrade, Toninelli ha annunciato che per Genova “verrà usato il Fondo Emergenze della Protezione civile per ripristinare la viabilità ordinaria, prendendo in considerazione anche la possibilità di prolungare fino a Voltri la ‘Strada a mare'”.

Quanto alla ricostruzione del ponte Morandi, il ministro ha detto che verranno usate “le risorse del Piano economico e finanziario di Autostrade, da discutere eventualmente a settembre, e altre risorse non impegnate e prese da due fondi dedicati in parte a interventi infrastrutturali”.

Toninelli ha concluso rintuzzando le accuse rivolte agli attivisti del M5S Genova che erano contrari alla realizzazione della Gronda di Genova, che secondo quanto riportato dal Corriere della Sera avrebbe addirittura “evitato il peggio”:

“A chi invece sta speculando su questa tragedia voglio dire: è impensabile, oltre che ignobile, collegare il crollo del ponte Morandi alla messa in discussione della realizzazione della Gronda di Genova, su cui è in corso un’analisi costi-benefici. Si tratta di un’opera che non costituisce una soluzione sostitutiva rispetto al viadotto sull’A10. E che comunque sarebbe pronta nel 2029. Ora basta sciacallaggio, noi vogliamo le grandi opere utili. E pensiamo soprattutto a rendere sicura questa nostra malridotta Italia,” ha scritto il ministro.

1 COMMENT

  1. quello che a detto sto giudice e pura verita un ponte non puo creollare nel avvicinarsi ai 50 anni ma sono stai quelli che ci anno messo le mani speculando sulla pelle dei italiani e percio pagassero di tasca loro gli errori e il ladricinnio fatendoli stare in galera sottraendoli i soldi

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